Buddha
- Un racconto
tratto dalla raccolta Papier Mais -
Francesco
Randazzo
A Petralia Sottana,
Carmelo Sapuppo, che è un poco ritardato, a cinquantacinque anni vive ancora
con sua madre, che di anni ne ha quasi ottanta. Carmelo è obeso, estremamente
obeso. Pesa quasi duecento chili e vive, completamente nudo, su una poltrona mezzo
sfondata, sotto la quale sua madre ha messo un pitale. Davanti a lui c'è
la tivù sempre accesa, anche se è rotta e trasmette solo un'immagine
fissa effetto neve. Un giorno sua madre è tornata a casa tutta contenta.
Era stata alla fiera del paese e aveva comprato una cosa spettacolosa. Ha tirato
fuori dalla borsa un involto grosso, tutto coperto di carta di giornale stropicciata.
L'ha scartato e l'ha messo sopra il televisore. Carmelo per un attimo s'è
scosso dal suo usuale e perenne torpore, ha guardato quella cosa e ha detto, lentamente: -
Che bello, ma che cosa è, mamma? E sua madre, tutta sorridente, gli
ha risposto: - Ci viene dall'India, mi dissero, è come un'immaginetta,
no, come una statuetta di santo va'... A Carmelo gli è piaciuta questa
cosa di santità: - E come si chiama, che fa? Qui sua madre ha fatto
un sospiro, ma compiaciuto, e poi gli ha risposto: - Che niente fa, sta assittato
e basta. Buddha mi dissero che si chiama. Carmelo ha chiuso gli occhi, ha sorriso
un poco ed ha mormorato: - È come a me. E sua madre: - Preciso.
(Tratto
dal libro Papier Mais, Fara Editore, Santarcangelo di Romagna, 2006.)
Francesco Randazzo
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