TRE POESIE
Arnold de Vos
SIAMO
STATI CREATI, MA NON FINITI
Desire
sets the heart dancing in the breast
Negation of desire is death of the living
(Muhammad
Iqbal, The secret of the self)
Il
desiderio gira a piedi nudi
nella pancia dell'uomo, e bussa:
desiderio di bere, di mangiare, di escreare
una volta per tutte le chiavi nel burrone.
Se
ti chiudo la porta in faccia sono morto;
se ti apro è la fame
di come ti presenti - la tua forma,
e questa porta fa parte della mia.
Siamo
stati creati, ma non finiti:
la musica è perfettibile nella canna
del flauto, ci vuole la falce e la lontananza
e il desiderio di danzare sul suo piede.
PATRIA
Patria
sono un tuo paria
città sono un tuo apolide
strada sono una tua marchetta
lampione sono una tua ombra
corpo sono la tua ragione di esistere
se questo si chiama esistenza
io mi chiamo fuori.
IMBOSCATA
Nella
luna vedo il bosco specchiato.
Brancolo tra i fusti d'albero, una vecchia scorza
i piedi inceppati dal rigoglio del sottobosco.
Penso alla mia lontana figura sulla luna
che il bosco si riprende.
Che
umido tappeto hai steso, rugiada
sopra il pianeta furente
sul quale gli scoiattoli fanno piovere le uova
delle noci, mentre una campana chiama a messa
l'anima torba del mondo.
Arnold de Vos, olandese, di professione
archeologo, vive a Trento. Finalista e vincitore di numerosi
concorsi di poesia, fra le pubblicazioni si ricordano: Poesie
del deficit (Egidam ed.1980, Premio Piccolo Strega 1979, Premio
Taormina 1980), Il portico (Gazebo ed. 1985, poi in Gazebo.
Scrittori e scritture di fine '900, a cura di M.Bettarini e
G.Maleti, Mediateca ed.1999), Responso (a.c.del Premio "Sikania",
1990), Paradiso e destino o La perla insonne delle pudende (Sciascia ed. 2000).
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