LE LINEE DELLA MANO
Julio Cortàzar
Da una lettera abbandonata su una tavola esce una linea che corre
sull'asse di pino e scende lungo la gamba. Basta osservare bene
per scoprire che la linea continua lungo il pavimento di legno,
risale per il muro, entra in una stampa che riproduce un quadro
di Boucher, disegna la schiena di una donna china su un divano,
e infine scivola via dalla camera per il soffitto e seguendo il
parafulmine scende in strada. Qui è difficile seguirla
perché il traffico è intenso, ma con un po' di attenzione
la si scorgerà salire sulla ruota dell'autobus fermo all'angolo
con capolinea al porto. Là scende lungo la calza di nailon
della passeggera piú bionda, entra nel territorio ostile
delle dogane, si arrampica e fila ed evoluisce fino al molo principale,
e qui (ma è difficile scorgerla, solo i topi la seguono
arrampicandosi a bordo) sale sulla nave dalle turbine sonore,
corre per i tavolati della coperta di prima classe, evita con
difficoltà il boccaporto principale, e in una cabina dove
un uomo triste beve cognac e ascolta la sirena della partenza,
rimonta lungo la cucitura del calzone, il gilè, scivola
fino al gomito, e con un ultimo sforzo si rifugia nel palmo della
mano destra, che in quell'istante comincia a chiudersi sul calcio
di una pistola.
Mini-racconto
tratto da Opera Completa di Julio Cortázar, edito da Mondadori
L'autore, Julio Cortàzar
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