Il
parlamento del Tanganica sulla questione degli alimenti
Ryszard Kapuscinski
Il "Tanganika
Standard" del 21 dicembre 1963 riferisce che "la discussione sulla legge
per gli alimenti, scoppiata nell'ultima sessione parlamentare, è stata
il dibattito più tempestoso di quasi due anni di storia della Camera legislativa
del Tanganica indipendente". Il progetto di legge governativo sugli alimenti
(Affiliation Ordinance Amendment Bill, 1963) è stato presentato in parlamento
dal deputato lady Lucy Lameck, viceministro alla cooperazione, attivista nota
per le sue iniziative in favore dell'emancipazione femminile, fautrice dell'educazione
delle donne africane secondo lo stile e il modello europeo. Lucy Lameck ha esordito
affermando che in un paese come il Tanganica, che si affacciava sulla strada dello
sviluppo moderno, sarebbero sorti "sempre nuovi problemi". "Nell'antica
società africana," ha detto, "i principi morali non erano esposti
alle pressioni esterne che ricevono oggi, quindi non erano necessarie leggi che
proteggessero la sorte e l'educazione dei bambini illegittimi", mentre oggi
appare indispensabile trovare "nuovi rimedi per nuovi problemi, riguardanti
soprattutto la popolazione dei centri urbani". "La legge sugli alimenti,"
ha sottolineato il deputato Lameck, "è nata come risultato di un'inchiesta
sulla situazione della donna africana nelle città. A Dar es Salaam, su
trecentoquaranta ragazze che lavorano centocinquantacinque hanno da uno a sei
figli illegittimi. Il salario mensile medio di queste ragazze madri ammonta a
centosessantotto scellini dell'Africa orientale e solo otto di loro ricevono un
contributo dal padre dei loro figli." Il deputato ha citato anche una dichiarazione
del preside del ginnasio di Dar es Salaam, secondo la quale si diceva che ogni
mese tre o quattro ragazze abbandonavano la scuola perché in attesa di
un figlio. Il ginnasio era frequentato da allieve tra gli undici e i quindici
anni. Il preside dichiarava di ignorare quale fosse in seguito la loro sorte.
"Date queste premesse," ha concluso il deputato, "è indispensabile
introdurre una legge che imponga il pagamento degli alimenti alle ragazze madri
da parte dei padri dei bambini." A questo punto è cominciata la
discussione che, come ha scritto il cronista del "Tanganika Standard",
"ha turbato la consueta serietà del parlamento". Il deputato
P. Mbogo (Mpanda) ha espresso l'opinione che la legge sugli alimenti avrebbe causato
un aumento generale della prostituzione nel paese. "Le ragazze vorranno avere
quanti più figli illegittimi possibile per procurarsi i soldi per i cosmetici.
Queste ragazze diventeranno come i paesi sottosviluppati: bisognerà investire
su di loro." Secondo il deputato B. Akindu (Kigoma), la legge sugli alimenti
rappresentava "un grave pericolo per le persone abbienti, ad esempio i deputati
parlamentari, poiché le ragazze incinte potevano accusare falsamente un
ministro del governo o un deputato del parlamento di essere il padre dei loro
figli. Queste creature bugiarde", ha affermato il deputato, "daranno
il via a una propaganda neocoloniale nella speranza di estorcere quanto più
denaro possibile agli uomini ricchi". Il deputato ha aggiunto che molti TD-men
(TD è la sigla di registrazione delle vetture appartenenti agli alti funzionari
governativi) invitavano le ragazze per strada a salire sulla loro automobile e
che le ragazze avrebbero dovuto rifiutare. "Se non riuscite a frenare i vostri
istinti, sposatevi presto" ha concluso, appellandosi alle ragazze del Tanganica. Il
deputato R.S. Wambura (Maswa) ha dichiarato di non vedere la necessità
di introdurre una legge sugli alimenti poiché, secondo la tradizione africana,
i figli legittimi e illegittimi venivano trattati allo stesso modo. "La legge,"
ha detto il deputato, "può solo invogliare le donne a chiedere soldi
in cambio dei loro favori. Inoltre le nostre ragazze hanno di solito parecchi
uomini: come si fa a stabilire quale sia il padre del bambino?" L'oratore
ha portato anche un altro argomento: "È una legge contro natura: si
sa che anche un disoccupato è in grado di fare figli, però non ha
soldi per pagare gli alimenti". R.S. Wambura è stato appoggiato
dal deputato chief A.S. Fundikira (Tabora): "Il figlio illegittimo non costituisce
un problema per la famiglia africana, anzi al contrario, rappresenta un paio di
braccia in più per lavorare nei campi". Il ministro della Giustizia,
deputato sceicco dell'esercito Abedi, è intervenuto in difesa del progetto
di legge governativo. "Se l'uomo non vuole, può fare in modo che le
donne con cui ha a che fare non restino incinte." Il ministro si è
dichiarato favorevole all'applicazione della legge sia nei confronti di coloro
che lavorano, sia dei disoccupati. "Se la legge non coinvolge le fasce a
basso reddito, i disoccupati si sentiranno autorizzati dal governo a fare figli
a dozzine. La produzione di figli finirà per diventare il lavoro dei disoccupati"
ha affermato il ministro, salutato da risate e applausi da parte dei deputati. Il
deputato E Mfundo (Handeni) ha ricordato che la legge tradizionale africana non
faceva differenza tra figli legittimi e illegittimi. Le differenze erano state
introdotte dal colonialismo. Quindi, secondo l'oratore, la legge sugli alimenti,
stabilendo la superiorità dei figli illegittimi sui legittimi (la legge
infatti non imponeva di mantenere i legittimi), era "un riflesso della mentalità
colonialista". Questa opinione è stata confutata dal deputato lady
Chesman (Iringa), che si è dichiarata favorevole alla legge. "Grazie
ad essa la responsabilità economica dei figli illegittimi sarà a
carico degli uomini, esimendo lo stato dall'obbligo di costruire orfanotrofi,
il che permetterà di stanziare altri fondi per la lotta contro i tre principali
nemici del Tanganica: l'oscurantismo, la miseria e le malattie." E poi
venuto il turno del deputato A.S. Mtaki (Mpwapwa) il quale, con un lungo intervento,
ha affermato che la legge sugli alimenti avrebbe gravi conseguenze sociali provocando
un aumento dei delitti. "La gente, costretta a mantenere i figli illegittimi,
li ucciderà, perché uccidere non costa niente." In secondo
luogo avrebbe incrementato gli adulteri: "A causa della legge, gli uomini
eviteranno i contatti con le ragazze, preferendo sedurre le mogli altrui".
In terzo luogo ci sarebbe stato un maggior numero di divorzi, "perché,
se un uomo sposato è costretto a mantenere un figlio illegittimo, sua moglie
ne verrà a conoscenza e chiederà il divorzio, se addirittura non
lo abbandonerà subito". Riassumendo la sua posizione contraria alla
legge, il deputato Mtaki ha affermato: "Gli esperti in materia, come Karl
Marx, ci insegnano che la prostituzione è frutto del capitalismo". La
posizione di Mtaki è stata decisamente appoggiata da Victor Mkello (Dar
es Salaam), che ha chiesto al governo di ritirare questa "legge infelice",
suscettibile di spingere gli uomini a sposare compagne occasionali pur di non
dover pagare gli alimenti ai figli illegittimi. "Matrimoni del genere sono
destinati al fallimento." Il governo dovrebbe prendere iniziative per informare
le ragazze su come evitare le gravidanze. "Se poi la legge passasse,"
ha detto l'oratore, "essa dovrebbe riguardare soltanto gli uomini sposati:
gli scapoli hanno troppe occasioni per sperare di evitarle." Prendendo
la parola nel dibattito sulla legge, il vicepresidente del Tanganica, deputato
R. Kawawa, ha affermato di non credere che la legge sugli alimenti causerà
un aumento della prostituzione: lo sviluppo della prostituzione è frenato
da un'apposita legge diretta contro la prostituzione stessa. Il vicepresidente
si è mostrato contrario anche al progetto di informare le donne su come
evitare le gravidanze. "Questa visione è estranea alla nostra società
ed è stata introdotta dall'esterno" ha detto. "Insegnare alle
donne come evitare le gravidanze equivarrebbe ad incitare la gente a pratiche
immorali." Il deputato Bibi Mohammed (Rufiji), capo della sezione femminile
del partito al governo, il Tanu, è intervenuta in favore della legge. "In
certe tribù le ragazze che raggiungono la maturità vengono chiuse
in casa dai genitori per essere sicuri che non restino incinte. Gli uomini però
sono come i topi: si insinuano nelle case e va a finire che i genitori stupefatti
devono riconoscere che le loro figlie, benché tenute sotto chiave, aspettano
un bambino. Gli uomini, per quante donne abbiano avuto, continueranno a correre
dietro a tutte quelle che trovano." Il deputato Bibi ha contestato duramente
coloro che si erano detti contrari alla legge: "I deputati, in quanto rappresentanti
dell'intera nazione del Tanganica, dovrebbero pensare sia agli uomini che alle
donne, senza approfittare del fatto di avere la maggioranza in parlamento rispetto
alle donne per bloccare il passaggio di una legge che offre molti vantaggi sia
agli uomini che alle donne. Chi di voi, signori deputati, può dire di avere
la coscienza pulita? Da me vengono donne da molto lontano, dicendomi che il deputato
tale o talaltro è il padre del loro bambino. Ho promesso loro di fare il
nome di questi deputati in parlamento...". A questo punto l'intervento
del deputato Bibi è stato interrotto dal deputato J. Namfua, viceministro
dell'Industria e del Commercio, il quale l'ha invitata a controllare le proprie
parole oppure a tacere. A suo avviso "ci si era allontanati troppo dal tema
del dibattito". Il deputato Bibi ha risposto: "Effettivamente è
meglio chiudere qui, vedo che troppi deputati hanno l'aria preoccupata. Desidero
solo aggiungere che esiste un'alta percentuale di donne che muoiono in seguito
a un'interruzione di gravidanza. Se la legge sarà approvata non ci saranno
più aborti e salveremo la vita di molte giovani". In seguito il
deputato M.S. Madenge (Tabora) ha dichiarato che avrebbe approvato la legge a
patto che riguardasse le allieve delle scuole, ma che avrebbe votato decisamente
contro qualora fosse stata estesa alle donne di strada. Dello stesso parere
è stato anche il deputato H.S. Sarwatt (Mbulu), il quale ha detto che la
legge avrebbe provocato "una caduta della moralità femminile". Un
altro deputato, M.S. Haule (Kondoa), ha ricordato che, secondo l'ultimo censimento,
in Tanganica vivono cinque milioni e mezzo di donne e quattro di uomini. "Questa
sproporzione è frutto della volontà di Dio," ha affermato l'oratore,
"quindi si deve dedurre che Dio stesso vuole che un uomo possa avere più
donne. Di conseguenza la legge tende a sovvertire l'ordine naturale." Alla
fine del dibattito il novantacinque per cento della camera ha votato decisamente
contro il progetto di legge governativo sugli alimenti. Poiché il parlamento
del Tanganica è composto esclusivamente da membri del partito al governo,
il Tanu, e accetta sempre all'unanimità tutte le leggi proposte alla camera
del governo Nyerere, questo è stato il primo caso in cui la camera si è
schierata all'opposizione. Il governo è stato costretto a cedere. Dopo
lunghe discussioni procedurali, governo e parlamento hanno raggiunto un compromesso:
la formazione di una commissione di cinque membri per riesaminare il progetto
di legge sugli alimenti. (Tratto
da La prima guerra del football e altre guerre di poveri, Feltrinelli,
Milano, 1978, traduzione di Vera Verdiani.)
Ryszard Kapuscinski
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