Hai fatto un po' di repulisti
Marina Gol'denberg
Hai
fatto un po' di repulisti, mi hai regalato uno scrittoio e una corda per
biancheria, e in aggiunta tre asciugamani, cumuli di nuvole nella
città color lilla della tournée (dietro il vetro dell'edema) e manuali
di grigie razze, e - su tutte le superfici - piccole vesciche, come
miglior medicamento (per il loro ansare, il loro ticchettio, la loro fretta)
è abbagliante il silenzio, ma capita che trasudino dal tulle e dal
crepuscolo: "…Salve…" - un eletto dai suoi ricordi e un gabbiano-moglie…
Le amichette di mio figlio (in lotta coi mulini a vento e un'infanzia
troppo scalza) - frignano e non vogliono andare all'asilo. Dell'amore
è rimasto Un freddo umido morto luogo, nel quale la mamma è volata
a perdersi a Eilat.
I fuggitivi non mi piacciono con le loro
mani rosse per colpa di fagotti, borse, pacchetti e scatole; con gli
occhi risoluti; con gli album di foto lasciati alle spalle, e i ricordi
inamovibili; con gli appartamenti invenduti perché non si sa mai;
con i loro genitori malamente coperti d'erba; con il loro sincero
"forse, un domani"… con il non sapere a loro volta dove sia meglio.
Marina Gol'denberg è nata a Zlatoust, in Russia, nel 1978. Pubblica sulla rivista "Ural'skaja". Attualmente studia all'Istituto letterario "Gor'kij".
La poesia presentata è inclusa nell'antologia curata da Mauro Martini La nuovissima poesia russa, Einaudi, Torino, 2005. Traduzione di Mauro Martini.
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