GRASSO A TUTTO
Gabriele
Pepe
Causa
di tutto la rovinosa ascesa
Del glucosio e del colesterolo
A cospetto dei grassi superflui
Aperti a questo sonno tranquillo
Della ragion smagrita e sottintesa
Al me paffuto e glorificato
Alla facoltà concessa di digerire
Con rendimento costante il bolo scabroso
Dell’insana consolazione che boccone
Indugia sul palato e si confonde
Col mio gusto che troppo umile
Camuffo nel fraseggio post-bolscevico
Di questa pancia futile
Che aperta e incustodita mi possiede
Fino a scavarmi nido dell’addome
Che dal cibo dischiude la tempesta
Sempreverde dello stomaco.
Ittero
svasato dall’entità dell’io
Che sub-rivoluzionario elabora
Segnali di pieno e di vuoto
E dall’interno bolsaggine mi slega
Fino a descrivere lo sfacimento
Del trangugiarmi nelle ricette semplici
Della crema e dello zabaione
O vendermi per questa fame cosmica
All’ingordigia che procede smozzicando
Mediando col sapore dell’ignoto
Fino a un bolero di violenza cronica
Cupidigia di un cuore vettovaglia
Di un mai sazio vendicare
Alimento del sangue e della terra
E dell’acqua e del fuoco e dell’occhio e dello spirito
Che stramazzando fuori dalle viscere
Indica all’io sdentato la leggenda
Dell’amore che nasce dalle ghiotte
Spoglie della carne dalle superbe
E succulente vie del lardo
Gabriele
Pepe nasce
a Roma, dove tuttora risiede, il 14/11/1957.
Ha partecipato con risultati lusinghieri a vari
concorsi: ultimo il "Lorenzo Montano 2003" dov'e'
giunto finalista con una poesia inedita. Suoi
scritti, segnalazioni e recensioni sono apparsi
su molte riviste cartacee e virtuali tra cui:
Avvenire; Tirature '03 (Il Saggiatore); La Clessidra;
Poiesis; Storie; Il Segnale; Poiein; Pseudolo;
Sagarana; Sinestesie e altre.
Nel 2002 ha pubblicato la sua prima raccolta
di versi: Parking Luna - ed. Arpanet (MIlano).
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