I GOMITI SUL TAVOLO
Enrico
Suppa
Non c'è, non c'è, non so cosa mi prende delle volte,
non saprei cosa fare nè cosa dire, non riesco più
nemmeno a piangere.
Strapperei tutte le parole che mi vengono in mente, tanto le detesto.
Potessi tramutare in belle frasi, tutto il trambusto che c'è
sotto i capelli!
Persino questa musica stenta a rilassarmi ; non sopporto l'idea
che il tempo si porti via sempre ciò che più tenevo
in cuore. Ora c'è posto quasi solamente per la lotta contro
il terrore.
Quando cala la notte, sempre ammesso che cali
forse è
sempre notte ed io sento l'esigenza del calore, calore forte,
che manda odore e ....niente, non riesco, non con le parole.
Muovo il corpo senza un'apparente controllo, cerco l'equilibrio,
non il centro, solo che vorrei sentire l'aria come complemento
e non come oltraggio.
Certe vite che ascolto e annuso mi offendono profondamente, ma
non posso fare altro che tentar di rispettarle. Mi libro, talvolta,
volando sopra tutto e tutti, osservando l'immondo spettacolo,
sicuro di contare su una forza che proviene dal passato.
La gravità è un lontano ricordo dell'infanzia, che
titillo quando voglio per mettere alla prova lo spessore del mio
scudo.
Quando appena riapro gli occhi, su di me, ecco che torna quel
gran peso di sentirsi un IO. Certo, dovrei completare una sorta
di metamorfosi che perdura da quasi quarant'anni
ma non
riesco, non so, non posso neanche tentare di farlo. Sono discretamente
un incompiuto e cerco con tenacia di celarlo agli altri, ottenendo
di rimando nient'altro che diniego, diniego, diniego.
Non è che tutto sia dipinto sempre a tinte così
cupe, anzi, forse è proprio il contrario la più
assurda realtà. E' per questo che la variazione cromatica,
delle tinte che dicevo, causa traumi tanto deleteri ! Come può
una vista, avvezza al paesaggio dalle calde tonalità leonardesche,
accettare d'un sol colpo l'asprezza di sobborghi metropolitani?
Rimbalzo di continuo da un sogno a un incubo e non so se ho voglia,
infine, di destarmi. Nella culla della mia coscienza non si trova
più spazio sufficiente; sto crescendo in dimensioni e spirito,
ma una sorta di materna figura dovrebbe giungere, per nettare
il mio corpo e liberare le idee dalla morsa dei rimpianti.
Questa madre però non arriva, eppure so, sono sicuro, di
riuscire ad amarla più di prima....non è col buio
che si smarrisce la memoria del calore del sole. Tutto ritorna,
il ciclo è in continua rotazione e ancora una volta sarà
tempo di strizzare gli occhi, offesi dalla luce. Anche se, inesorabili,
staranno già scorrendo i titoli di coda.
Spesso mi accorgo di non sopportare il fardello che zavorra l'esistenza
e impedisce al volontario di aver la meglio su tutto il resto.........ma
da solo non mi posso liberare. Non ci credo che basti volerlo,
per riuscire. E' questa, di sicuro, la bugia che più di
tutte m'ha ferito, quella originale.
Devo aver lottato come un disperato, per ottenere il mio affrancamento
dall'altrui...potessi essermi visto ! Ora, finalmente solo, so,
capisco di non potercela fare e che mai desisterò dalle
mie assurdità.
Di sicuro non mi basta l'esserne cosciente, non conta; io credo
nella volatilità di certe incertezze, estremi baluardi
contro la follia.
Beh, stando così le cose, non mi resta altro che impazzire
del tutto......mica male, però, svegliarsi un giorno, completamente
felice del possesso della rete per la caccia alle farfalle! Però
più ci penso e più mi convinco che non avrò
mai questo privilegio; alcune persone nascono con delle particolari
doti o dannazioni.
Io credo di essere completamente immune dal rincoglionimento,
e sì che avrei avuto ben più di una occasione per
raggiungere questo paradiso!
Rassegnati, dunque, piccolo uomo, e godi, se ancora ti riesce,
di quello che sei riuscito ad ottenere. Ti sei asciugato l'esistenza,
non potrai forse più guardare quella bimba senza una fitta
dai rimorsi. Sarai solo, solo come ancora non riesci ad immaginare,
ma una cosa non la devi mai scordare: hai fatto sempre come ti
è parso, hai deciso tutto tu, è stato questo il
tuo più bello.
Hai pagato forse più di quanto avresti potuto, ma sei giunto,
in fondo, proprio dove ti aspettavi, quindi...ora togli i gomiti
dal tavolo e cambia il vecchio disco dallo stereo, 'chè
non se ne può più!!
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