LETTORE
Raoul
Hausmann
20. X. 61
Chi
sei Tu, estraneo di fronte a me? Nei vestiti svolazzanti una figura
che blatera.
Il viso: una zucca in cui imprecisamente vengono disposti naso,
bocca, occhi, orecchie. Perché? DomandaTelo, perché
sei cieco, muto, sordo e stupido.
Il Tuo viso! Afferma: abbattuto. Cresciuto nella menzogna, di
casa nella non-verità.
Cosa
vuoi, sfocata immagine allo specchio strattonata dalle sue repressioni,
cos'altro vuoi se non di nasconderti dietro a una rispettabilità
che non inganna altri che Te medesimo (finché Tu stesso
non sarai altro che la somma di mille opinioni rimasticate, mai
le Tue).
Nondimeno
Tu sei immagine speculare, rifletti l'estraneo in me, cosí
io sono responsabile per Te. Niente di davvero Tuo, Tu segui linee
guida già puntellate, non vivi conflitti sulla Tua pelle,
poiché solo il conflitto dell'estraneo con l'estraneo Ti
appaga.
Tu sei Persona: tutto risuona dall'esterno attraversandoTi.
Se per Tuo tramite parla il vino o la birra, Ti credi grande.
Le vinacce o il lievito fermentano nel cuore, nel cervello, Ti
fanno ruttare piccole sventure.
Estraneo,
chi sei ?, un milione di zeri dietro a un denominatore che non
Ti è comune.
Con
senso di responsabilità verso la Tua insulsaggine di massa,
verrai scosso e impalato per provare se dalle Tue ceneri, dalla
Tua polvere sia ancora possibile lo scocco di una scintilla, per
provare se bruci.
Tu,
cervelletto di sicurezza, cerchi la religione della sacra materia
e della previdenza contro la vecchiaia, poiché sei nato
per l'inquietudine.
Dov'è
la Tua immunità antibiotica quando lo stronzio e lo iodio
131 Ti corrodono?
22. X. 61
Una
nuova rivista deve essere NUOVA. Siamo nel 1961 e non nel 1916.
Il Dadaismo era nuovo rispetto al Futurismo, al Cubismo, all'Espressionismo.
Il Surrealismo era un Dada metodicamente accademico. Dada era
schizofreno-catatonico, con elementi individual-anarchici; Surrealismo
è paranoia, ciclica e maniacale, in una cornice sociologico-autoritaria.
Tutto questo non ci riguarda piú. Si tratta di uscire dall'Archetipologia
integrale, di mostrare ad Ognuno il suo archetipo.
Nell'età della pietra l'Animismo magico era possibile,
nella cultura urbana mediterranea il Pananimismo era possibile.
Qui avviene la prima trasformazione, la civilizzazione, introduzione
del diritto di successione per terre e mari, sviluppo dell'officina
e del commercio, scrittura e libro-cassa. L'arte è "agiografica",
la psicomorphe archetipica. Nel Medioevo l'ermeneutica
e la mistica erano possibili accanto al razionalismo e alla plutocrazia;
dal XV secolo l'arte, opponendosi alla mentalità protestante
del "Dio in divenire" e della "libertà dell'uomo
cristiano", si fa rappresentativo-descrittiva e allo stesso
tempo iconoclasta. A partire dalla Rivoluzione Francese del 1793
una mescolanza di "diritti umani", mercantilismo e tecnocrazia.
Il nostro tempo è influenzato dalla fisica dell'atomo,
dai tentativi di soggiogare il cosmo e dalle religioni "liberali"
o "collettive". Gli artisti della nostra epoca non sono
nient'altro che imitatori e profittatori di tendenze e idee che
sono state "inventate" da generazioni precedenti, si
cullano su falsi dadaismi e surrealismi, ma non trovano niente
di "adeguato" al nostro tempo.
Non è piú questione di una mancanza di contenuti
formali o dell'illustrazione di contenuti aneddottici, occorre
trovare una nuova, "esplosiva" forma di comunicazione
interpersonale.
L'autentico allargamento dell'uomo da "cittadino del mondo"
a "compagno del mondo" con corrispondenze e consapevolezze
planetarie.
Attenzione!
Tutte le informazioni che Le faccio giungere sono strettamente
confidenziali, e da non comunicarsi a nessuno.
Come eventuali collaboratori prevedo: Franz Jung, Edouard Jaguer
- editore di "Phases", del quale per esempio è
uscito un bel testo, La face inconnue de la Terre (Il volto
sconosciuto della terra) -, sebbene entrambi dovrebbero essere
coinvolti con cautela. Meno sicuro è La rivolta dell'astratto-concreto
di Farmer. Le idee di Principio Speranza di Ernst
Bloch sarebbero da analizzare. Tutto il resto è sciocco
esibizionismo.
Soprattutto però, per favore, nessuna precipitazione: "Che
si avanzi sempre lentamente, in modo che burbe e coscritti riescano
a venirci dietro".
Una nuova rivista deve evitare di rivelarsi un buco nell'acqua,
e dovrebbe essere almeno bilingue (tedesco-francese).
Leggevo
in ZERO. - Nel 1948 avvertivo un desiderio "nature".
Ne possiedo ancora un risultato. Avevo disposto "la donna"
su un grosso foglio di carta, avevo tracciato i contorni delle
sue carni e li avevo colorati di grigio. Ma tutto ciò resta
"Impressionismo" e Yves Klein in questo non è
meno meno "imitatore della natura" di quanto lo fossi
io nel 1948. Insopportabile.
Più tardi io e Marthe Prévot passammo all'"autotrasformazione
naturale", sviluppando frammenti di materia dall'ingranditore
direttamente sulla carta da foto. Li ha potuti vedere qui da me
a Limoges. In questo caso si tratta almeno di "metamorfosi",
che meriterebbero di essere raccolte in un libro.
Non "fotografia" (scrittura della luce), bensí
"ombragrafia".
Se
si decide di fondare una rivista, essa deve sconvolgere o rovesciare
le persone e le strutture. Se si scrive un libro occorre realizzare
il "silenzio", mentre in pittura si tratta piuttosto
della "quiete". Tutti i "procedimenti" sono
descrittiva imitazione, cosí come la spirale è il
segno morto di un movimento.
"Siate
come i bambini" - ma non ingenuamente!
PRESENTISMO
Notizia
editoriale
Queste
due lettere sono state pubblicate sul Gegner n. 2, novembre
1998, e provengono dall'archivio "Jes Petersen". Solo
la prima lettera ("20.X.61") è stata effettivamente
pubblicata in precedenza sotto il titolo Leser (Lettore)
nel quarto numero della rivista Flöte und Schafott
(Flauto e patibolo), maggio 1963.
Sotto la data "27.II.64", Hausmann redige un'ulteriore
esortazione ai lettori, pensata originariamente come introduzione
al libro Umbruch (Mutamento), che avrebbe dovuto uscire
per la Petersen Press. Nell'edizione di Umbruch del 1997
(Haymon-Verlag), la seguente esortazione ai lettori venne stralciata:
Al lettore
Lei
è convinto di essere, poiché pensa.
Ma pensi un po', la sedia su cui è seduto non pensa, di
conseguenza essa non è, e perciò Lei siede nel vuoto.
O forse tutto ciò è corretto, dato che Lei è
proprio convinto di vivere.
Tuttavia si rende conto davvero di come vive? Lei beve, mangia,
ascolta la radio, forse va in ufficio, probabilmente guida la
macchina, va a dormire e compie chissà quali altre dabbenaggini,
ma questo non è vivere.
È stato indottrinato a credere nella bellezza, quella sorta
di venerazione dell'esteriorità inventata dai greci affinché
l'uomo non guardasse alle proprie surreali interiora, proprio
come fa Lei. E allora cos'è che ricopre il Suo corpo, la
cosiddetta pelle? Che ne è della Sua libertà di
pensiero, quando ha un mal di pancia o dei dolori di stomaco?
E della digestione, che Le risulta spesso difficile, per non parlare
poi di un possibile infarto, o del cancro ai polmoni che subentra
malignamente per il troppo fumare?
Invece esistono cose, non tra il cielo e la terra, come scrisse
Shakespeare, ma proprio QUI, su questa terra, davanti e dietro
ai Suoi piedi e al Suo sguardo babbeo, perché scommetterei
che Lei non sa nemmeno quanti gradini hanno le scale del suo palazzo,
o che Sua moglie indossa già un nuovo vestito.
Per stornare la Sua cecità, sordità e smemoratezza,
gli scrittori Le inventano improbabili fantasie, romanzi per addormentarsi.
I pensatori pensano per Lei, Le inculcano nella testa volatili
abracadabra affinché Lei possa perseverare ben bene nella
libertà di comprendere tutto sbagliato.
Io ho deciso di finirla con questa sorta di letargo e mi provo
invece ad invitarLa a pensare con la propria testa, per questo
ho scritto questo libretto che ho chiamato Mutamento, affinché
possa infrangere i Suoi sogni e la Sua attuale distrazione, spingerLa
alla contraddizione e alla resistenza e in tal modo forse, forse
chissà, stimolarLa ad un pensiero piú autonomo.
Raoul Hausmann
(Traduzione
dal tedesco di Antonello Piana)
Raoul
Hausmann (1886-1971) fu tra i piú attivi promotori del
DADA berlinese, caratterizzato rispetto a quelli di Zurigo, Colonia
e Parigi per un maggiore impegno politico. Si distinse nella direzione
di riviste e nella stesura di manifesti programmatici, partecipò
a numerose performances dadaiste, inventò la poesia fonetica
e il fotomontaggio. Dopo la fine dell'avventura DADA, si dedicò
con esiti straordinari alla fotografia.
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