LE NUOVE RIVISTE
LETTERARIE
Maria Grazia Cocchetti
Una rivista letteraria
nasce da un progetto culturale che, a seconda del taglio, dei
contenuti, può accendersi di vari colori. Ogni momento
storico ha le sue riviste letterarie ufficiali, ufficiose, clandestine.
Una famiglia numerosa che comprende al suo interno riviste accademiche,
informative, creative, con spazi dedicati alla poesia, ai testi
inediti, alla sperimentazione, o militanti, dove l'impegno, le
scelte editoriali rispondono a un credo politico.
Osservando il paesaggio delle riviste letterarie creative nell'ultimo
decennio, si notano alcune interessanti novità per quanto
concerne il loro ruolo. Nel panorama affollato da un centinaio
di riviste culturali generiche, si distinguono le riviste letterarie
tradizionali che discendono o comunque riflettono il progetto
di rivista letteraria sotteso al Menabò, ai Gettoni di
Vittorini. Riviste come Il Verri, Paragone, Nuovi Argomenti, concepite
da addetti ai lavori per addetti ai lavori, degni luoghi di ricerca
e sperimentazione alimentati da redattori illustri e illustri
collaboratori. Strutture verticali dove conta innanzitutto il
"chi è" e si pubblica solo su invito. La pubblicazione,
rarissima, di un autore inedito rappresenta una sorta di investitura,
la presentazione ufficiale alla società (letteraria) del
debuttante.
Da alcuni anni, tuttavia, è nato anche un nuovo modello
di rivista letteraria, accessibile e trasparente, che, come la
Sagarana, grazie anche alla diffusione on line, alimenta l'immaginario
collettivo, elargendo a tutti i suoi beni simbolici.
Alla base di queste nuove riviste letterarie c'è una struttura
circolare, democratica, composta spesso da un'anima, il responsabile,
e da un numero variabile di collaboratori. Denominatore comune
delle scelte editoriali non è tanto il "chi è"
ma "cosa " e "come scrive".
Queste nuove riviste letterarie, senza particolari preclusioni
ideologiche, politiche, tematiche o stilistiche, ricercano e si
aprono anche all'accoglienza di nuovi scrittori che, in queste
isole, diventano autori, contribuendo così alla scoperta
di nuovi nomi e all'arricchimento del panorama letterario. E infatti
non è difficile rinvenire all'interno di queste riviste
letterarie le firme di autori che poi pubblicano opere degne di
lode presso case editrici di qualità.
L'humus che favorisce la fioritura di queste riviste letterarie
può essere rappresentato dai laboratori e dalle scuole
di scrittura creativa ma anche provenire da un anonimo sottobosco.
E' da lì infatti che, negli anni Novanta, spuntano le prime
nuove riviste letterarie. Riviste e rivistine che talvolta solo
per l'aspetto sembrano parenti lontane delle fanzine degli anni
Ottanta.
Si chiamano Il Maltese, Il Paradiso degli Orchi, Il Babau, Ellin
Selae, Fernandel, 'tina, Addictions, riviste che già dal
nome appaiono concettualmente distanti da quelle di un tempo come,
ad esempio, Frontespizio.
I redattori sono talvolta gli autori di molti testi pubblicati
ma lasciano anche uno spazio ad altri spiriti affini, non importa
da dove giungano. Certo, all'interno di ogni rivista si può
riflettere spesso una predilezione, il gusto per un genere, ma
redattori e autori-collaboratori dialogano, si cercano senza titubanze,
animati da una passione, un interesse condiviso: l'amore per la
letteratura.
La nuova rivista letteraria è dunque un luogo ideale ma
a portata di mano. Dai colophon occhieggiano i nomi dei redattori.
Come dire "non abbiate paura, fatevi vivi". E infatti,
Pseudolo, una rivista on line chiarisce fin dalla prima pagina
che "in redazione non si mangia carne umana". Anche
i cavalieri elettrici, ovvero i redattori, della rivista Pianeta
01 hanno nome e cognome, accanto all'indirizzo personale di posta
elettronica.
Un altro segno di questa apertura e condivisione di spazi ideali
e reali è la volontà di rispondere a ogni scrittore
che invia i suoi scritti. Una risposta, magari breve, ma confezionata
in modo personalissimo, non formale. Talvolta può anche
essere un invito alla riscrittura, una sorta di scheda critica,
un servizio di editing.
Il progetto culturale sotteso è dunque soprattutto estetico
e didattico.
Da queste riviste letterarie transitano autori che diventano poi
scrittori professionisti (Matteo B.Bianchi, Enrico Brizzi, Giuseppe
Casa, Franco del Moro, Marco Drago, Francesca Mazzucato, Raul
Montanari, Piersandro Pallavicini, Andrea Rossetti e tanti altri).
Perché queste nuove riviste letterarie sono luoghi di frontiera,
di passaggio, aperti e pronti anche a cogliere le novità.
D'altra parte, da sempre la rivista letteraria rappresenta un
luogo ideale, espressione delle correnti, delle novità
della vita culturale di un paese. Lo sanno bene alcuni agenti
e direttori editoriali che seguono quanto selezionato e pubblicato
anche da queste nuove riviste. Ed è anche logico se si
pensa al lavoro di preselezione già compiuto. Per non parlare
delle riviste letterarie che fioriscono all'interno di laboratori
e scuole di scrittura creativa che quindi sono monitorate, ricevono
un controllo di qualità, dai docenti.
Riviste letterarie nuove, dunque, che hanno talvolta una periodicità
rigorosamente irregolare. "Si esce quando si può"
avverte nella home-page un periodico on line. Riviste, perlopiù
nate e cresciute in edizione cartacea, che di recente hanno risposto
al richiamo seduttivo di Internet e sono entrate in rete - anche
'tina che di norma ha una tiratura di 50 copie. Infatti basta
un click, e si abbattono le numerose barriere distributive che
ancora, troppo spesso, limitano la circolazione delle riviste
letterarie - e delle idee- costrette a scivolare lungo i consueti
canali: il tam tam, il passaggio di mano in mano tra amici, l'invio
postale, l'esposizione negli scaffali dedicati di (poche) librerie
attente e, perlopiù, situate nei grandi centri urbani.
Nel mare magnum di Internet, la nuova rivista letteraria si ritaglia
uno spazio visibile e visitabile da chiunque, nonché gratuito
per chi vi accede. E il punto di approdo all'isoletta è
in un certo senso garantito, perché la rivista è
esposta a molteplici correnti e, quindi, a un pubblico potenziale
maggiore di lettori. C'è anche chi si preoccupa di offrire
ai propri lettori un servizio a basso costo come Vibrisse, o Pianeta
01, che consente una lettura off-line "perché le compagnie
telefoniche non hanno bisogno del tuo contributo".
Le nuove riviste letterarie sono anche on line, dunque, spesso
con la particolarità di presentare una rivista elettronica
che condivide molte caratteristiche, formali, strutturali, della
versione cartacea. Un modo per conservare la propria identità
e distinguersi dalle innumerevoli riviste letterarie elettroniche
che pubblicano tutto e comunque. Un'altro sistema per rendersi
visibili e non naufragare in questo mare è la ricerca di
alleanze. Emblematico a questo proposito il caso della Grande
Fabula: così si chiama il progetto di Fabula, rivista elettronica
che ospita gratuitamente nel proprio spazio altri progetti culturali
indipendenti, riviste solo elettroniche o, anche, e-zine (Addictions,
Fernandel, Il Gruppo 97, It, 'tina). In pratica, una sorta di
circolo letterario telematico. E' infatti sufficiente leggere
le dichiarazioni di intenti delle varie riviste presenti per scorgere,
al di là della forma diversa, una matrice ideale comune:
"mezzo di contatto e di scambio per le varie esperienze di
scrittura (Fernandel); "Club amatoriale di poeti e scrittori,
senza fine di lucro, il cui scopo primario è quello di
dar voce a ogni individuo desideroso di esprimersi (Il Gruppo
'97); "rivista di inediti letterari (Addictions).
D'altra parte i salotti letterari cristallizzati intorno a un
anfitrione sono tramontati o, se esistono ancora, sono ambienti
chiusi, asfittici (ora ci sono i salotti televisivi ad accesso
riservatissimo). Allo stesso modo sono estinti i mitici caffè
letterari, luoghi pubblici carichi di storia e di fascino, come
ad esempio il Giamaica nella milanese Brera, dove si radunavano
fino a notte tarda pittori, narratori doc e poeti da strapazzo
in cerca di ispirazione. Ecco allora profilarsi i circoli letterari
telematici che, come le scuole di scrittura creativa, realizzano
una piccola grande comunità di anime affini e di lettori.
Spires è una rivista letteraria on line, in questo caso
statunitense, che dà vita a una specie di consorzio intercollegiale;
in ogni singolo numero, pubblicato in Internet, ospita le redazioni
delle riviste letterarie dei college sparsi un po' ovunque nel
paese. E sottolinea che "se per esigenze organizzative esiste
una redazione centrale, comunque la rivista appartiene a tutti".
Si può allora concludere che, accanto alla riviste letterarie
tradizionali, esiste una nuova rivista letteraria, spazio ideale
accessibile a tutti e, preferibilmente, a ingresso libero. D'altra
parte come si può pretendere di cogliere lo spirito multiforme
del tempo, se lo si filtra attraverso maglie troppo rigide o regolari?
Maria
Grazia Cocchetti (Milano 1963). Dopo la laurea in Lettere straniere,
si è specializzata in analisi stilistica e letteraria,
frequentando anche la Writing Division della Columbia University
di New York dove ha approfondito le problematiche editoriali e
grafiche inerenti alla pubblicazione di un periodico letterario
ed è stata Associate Editor della rivista letteraria Quarto.
Per sei anni critica letteraria della terza pagina del quotidiano
La Provincia di Como, come giornalista free-lance ha collaborato
con varie testate tra cui il Los Angeles Times.
Ha pubblicato "L'Autore in cerca di Editore". Guida
pratica per chi vuole pubblicare un libro. Con oltre 70 schede
di case editrici di testi letterari, scientifici e scolastici
(collana I mestieri del Libro, Editrice Bibliografica), vademecum
per scrittori esordienti e professionisti. Di recente (giugno
2001) è uscita la nuova edizione completamente riveduta,
ampliata e aggiornata.
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