SOLI
Sandra Ammendola
Si sa che
le riunioni degli animatori dell ArciRagazzi finiscono a qualsiasi
ora. Si comincia in ritardo, sempre, e poi si pretende di discutere
e risolvere tutti i temi elencati nella lista ordine del giorno
.
Io
non rimango mai fino alla fine, ma oggi si. Vorrei che Lorenzo
mi accompagnasse, e camminare assieme attraverso i progetti più
illogici e immaginabili; e poi fermarci davanti alla libreria,
chiusa, a leggere tutti i titoli che vivono in quegli scaffali
incompleti. E vorrei che Lorenzo dicesse che si
è fatto tardi e che se si può fermare a dormire
a casa mia e che se domani facciamo colazione noi due da soli
e che se dopo io posso accompagnarlo alla stazione.
-
Che tardi, Mariana! commentò Lorenzo finiti i saluti di
congedo. Erano le due di notte e mi chiese si poteva venire con
me.
Nel
mio sguardo Lorenzo notò l'allegria e il desiderio. Abbiamo
preso un vicolo che ci portava nel centro storico senza fare tanti
giri. Cominciamo a ridere di certe discussioni senza senso che
si erano ripetute durante l'assemblea e ad immaginare i bambini
giocare con un paracadute nella piazza. Faceva molto freddo e
i guanti di Lorenzo mi tenevano caldo.
Recitavamo la lista poderosa dei libri che dovevamo leggere. Abbiamo
dovuto fermarci. Qualcuno ci ha fermato con il suo fucile e la
sua paura.
Aprile
2000.
Da quando scrivo, viaggio. Meglio, da quando ho cominciato a viaggiare
ho dovuto scrivere. Per esprimere una condizione: figlia d'emigrato,
esiliata, emigrata ancora. Per vivere l'esilio dentro l'esilio.
I viaggi cominciano quando mio padre mi racconta i suoi viaggi.
Mio padre ha lasciato la sua Calabria, il suo mare per immettersi
in un enorme fiume: il Rio de la Plata.
E adesso sto qui, da undici anni. Nel nord di una penisola che
mi riporta il mare, il mare lontano di mio padre e gli echi di
una Argentina fantastica e sognata.
un colore di pelle
più profondo
con le orme
di altre terre;
un sogno nuovo
in idiomi incompleti
e disordinati;
un incontro
che vuole essere pieno
ma è diverso.
I miei personaggi sono parte di me che scoprono altri personaggi.
Personaggi che sono lasciati e che devono lasciare; devono lasciare
un'infanzia, una condizione, una patria, una terra, delle orme,
impronte.
Questo si sente quando
sei lontano.
Non trovo
Immagini
Né silenzi
(né ordine)
Oggi sto qui
Con il tuo dolore
E non so
Come dirlo
E non so
Quando
Combatterlo.
.
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