LA CULTURA E LA MORALE
Augusto Boal
"L'idea della globalizzazione e quella della cultura che
oggi si vuole presentare come "moderna" è più
vecchia della Cattedrale della Sé di Braga. Moderni sono
i computer e i mezzi di comunicazione, la velocità delle
operazioni in borsa e il flusso di capitali.
Tutti
i giorni sono movimentati millecinquecento miliardi di dollari
in scala mondiale e solo uno per cento di questi servono alla
creazione di ricchezze ci informa Le Monde Diplomatique; il resto,
il 99 per cento sono per azioni speculative che cercano soltanto
il profitto. Questa cifra astronomica è così "moderna"
come il pagamento del debito esterno... senza un controllo dei
paesi che lo pagano. Ma la crudeltà del potere imperiale
ha la barba bianca.
I
rapporti economici internazionali, mascherati con l'eleganza discreta
dalla diplomazia e dalla retorica, sono sempre stati di natura
predatoria, anche perché sono opera dell' essere umano.
Sempre quando una nazione, tribù o impero ha raggiunto
un potere egemonico sui suoi vicini, ha sempre cercato di globalizzarli,
di fagocitarli, di distruggerli. Mai il forte ha esteso al debole
la mano amica.
L'
Impero dei Mille Anni di Hitler non esitava in applicare delle
soluzioni finali ai suoi "diversi": li ammazzava proprio.
La Pax Romana non era altro che la globalizzazione del potere
del Cesare. Attilla, il "Flagello di Dio", invadeva
terre e, dove passava il suo cavallo, l'erba non poteva più
crescere. Non vengano a dirmi ora che globalizzare è moderno:
la voracità dell uomo e' sempre esistita, ed oggi si distende
dappertutto.
Nei
nostri giorni, forse, e' l' ipocrisia, col suo mantello diafano,
a nascondere la cannibalesca nudità della globalizzazione.
Quando hanno invaso l' Iraq perché aveva occupato dei pozzi
di petrolio in Kuwait, ciò che ha raddoppiato il prezzo
del barile, si e' invocato il "diritto sacro" dell'ingerenza
umanitaria, hanno bombardato Sadam... e il prezzo del barile è
calato. Questo stesso dovere umanitario, però, è
stato dimenticato per la Sierra Leone, dove tagliare le braccia
dei prigionieri politici è una routine; in Ruanda e in
Eritrea, dove i trattori spingono dentro le fosse comuni centinaia
di cadaveri putrefatti.
Clinton,
siamo d accordo, ha un sorriso simpatico e seducente; nel Novembre
2000, in visita al Vietnam, sorridente, esortò i leader
vietnamiti a prestare più attenzione ai diritti umani nel
loro paese: chi non sarebbe stato d' accordo? Un dettaglio: Clinton
è il presidente della più grande potenza mondiale
che, 25 anni fa, prima di essere sconfitta vergognosamente nella
sua guerra elettronica contro i soldati scalzi, ha lanciato centinai
di tonnellate di napalm su questo stesso Vietnam e ha ammazzato
3 milioni di vietnamiti: dov' era allora il rispetto ai diritti
umani? Tre milioni di ipocrisie... globalizzando il capitalismo.
Io
sarei in favore della globalizzazione se il suo scopo fosse la
salute, l' educazione, la scienza. Ma ciò che è
globalizzato è solo il profitto, le azioni in borsa. La
Banca Santander(1) non ha avuto il benché minimo scrupolo
nell' affermare che licenzierà centinaia di impiegati del
Banespa(2) perché "ha bisogno di modernizzarlo".
Il Banespa farà più profitto creando più
miseria. Le azioni della banca spagnola sono calate di prezzo
perché gli azionisti hanno pensato che fosse una pazzia
investire nel Brasile, paese "non attendibile", guidato
da un governo screditato, ma torneranno a salire subito quando
sarà diffusa l'informazione che i 7 miliardi di dollari
che il Santander ha pagato in più saranno ricuperati in
2 anni attraverso cavilli tributari, come ha spiegato il DIEESE(3).
Purtroppo
il mondo non è quello che ci piacerebbe che fosse. Come
ha detto una volta il Re Afonso VI di Spagna: "Se, prima
di creare il mondo, Dio avesse chiesto la mia opinione, io francamente
lo avrei consigliato di fare qualcosa di più semplice,
di creare degli esseri umani meno complessi e senza tanta arroganza
e stupidità. Ma, insomma, il mondo è quello che
è. Non siamo noi i colpevoli per quello che è diventato,
ma abbiamo responsabilità per quello che diverrà
in futuro."
Voglio
fare una rivelazione spaventosa. Attenzione: la Vita si nutre
dalla Morte. La Natura è spietata, crudele, amorale: è
essa chi ci dà il cattivo esempio. In essa il grasso mangia
il magro, il forte ingoia il debole. Per sopravvivere dobbiamo
ammazzare, sia una tenera pianta di insalata, sia una scrofa di
300 chili: è questa la nostra natura animale. Che trasferiamo
ai rapporti umani.
L'
essere umano non si è ancora umanizzato, vive ancora appeso
ai rami degli alberi per la coda, non ha per guida la Morale.
Viviamo ancora in epoca nearderthaliana e, solo perché
sappiamo fare il nodo nella cravatta pensiamo di essere ormai
homo sapiens sapiens! Non è vero, siamo ancora solo degli
animali! L' uomo è ancora il lupo dell' uomo, come disse
il filosofo. Io, più prosaicamente, aggiungo: l' uomo mangia...ed
è mangiabile!
In
un mondo di odio e di rancore, di spinte violente e azioni brutali,
la Bontà è un invenzione umana, non nasce spontanea
come i fiori selvaggi. Deve essere insegnata e imparata... ma
l'essere umano è un cattivo maestro e un pessimo allievo.
Questa è la nostra vasta, immensa missione: dobbiamo allontanarci
dalla nostra natura selvaggia e creare una cultura in cui la bontà
sia possibile e la solidarietà un fatto godibile da tutti.
Note
Augusto Boal, autore e regista teatrale brasiliano, creatore negli
anni 60 del "Teatro dell'oppresso" oggi presente in tutto il mondo,
compreso in diverse città italiane, è stato eletto recentemente
rappresentante comunale per il "Partito dei Lavoratori", il PT,
a Rio de Janeiro.
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