La rivoluzione secondo Pupazzi Mario Marko
Ferrari
La città dormiva cullata dal silenzio,
una impercettibile brezza primaverile carezzava il volto serio di Mario Pupazzi,
impiegato quarantenne della Banca di credito agricolo della provincia di Teramo,
mentre caracollando riguadagnava la via di casa. Amava non corrisposto il suo
piccolo paese. Solo durante la notte, quando poteva sentirlo tutto suo. Sgombro
dei suoi abitanti e con i cani randagi a farla da padroni aveva un'aria più
umana. Era uscito come ogni sera a fare una piccola passeggiata per fumare
una delle poche sigarette che ancora si concedeva. Quel giorno l'aveva passato
in campagna da solo, dopo essere andato a votare di buonora per le elezioni politiche.
Era l'una del mattino del 11 Aprile 2006. Rientrato a casa si sedette sul divano
e mangiò l'ultimo pezzo di frittata con gli asparagi colti nel pomeriggio
sulla collina alle spalle della sua palazzina. Accese meccanicamente la televisione
e vide che i risultati dello spoglio davano un sostanziale equilibrio tra i due
poli. Improvvisamente cominciò a fantasticare sulla possibilità
di un conteggio all'ultimo voto per decretare il vincitore. Ogni voto era decisivo,
anche il suo poteva esserlo. La fantasia prese il sopravvento e decise di spegnere
l'apparecchio per non turbarla. Indossato il pigiama si lavò i denti
e si mise a letto. Non riusciva a prendere sonno, pensava in continuazione a quei
risultati, non perché avesse interessi per un particolare schieramento.
Lo incuriosiva la cosa in se. L'incertezza del responso lo eccitava. Per la prima
volta dall'elezione dei rappresentanti d'istituto al liceo nel 1984, si sentiva
davvero partecipe di un grandioso evento politico. La mattina al seggio non
aveva dato importanza al suo ruolo, ora si sentiva coinvolto. La sua attenzione
di elettore era rivolta principalmente alla scollatura della scrutatrice e non
a quello che avrebbe dovuto fare nella cabina elettorale. Mario Pupazzi votava
da anni per inerzia, perché il dovere civile lo imponeva. Non aveva idee
politiche ben definite, si lasciava incoscientemente convincere dalla tv. Il
suo voto dipendeva solo dai canali che avrebbe guardato più assiduamente
nel mese precedente alle elezioni. Erano anni che votava, a volte beccava
il vincente a volte no. Votare per il vincitore gli dava una breve soddisfazione,
nel caso contrario restava indifferente. La sua vita comunque non avrebbe subito
mutamenti. Sembrava scritta da tempo e si sentiva tagliato fuori dal mondo e dagli
eventi più significativi della vita civile. Improvvisamente quella sera,
sentì il protagonismo esplodergli dentro; quel giorno votando aveva per
la prima volta espresso il suo sentimento con chiarezza e profonda sincerità.
Cominciò a sperare vivamente che arrivassero in perfetta parità
all'ultima scheda. Sognava di vedere le televisioni nazionali fuori dal seggio
N° 2 della scuola materna dove aveva votato. Tutti in attesa che la scrutatrice
dai bei seni aprisse l'ultima scheda, la sua, quella decisiva! Mentre il sonno
lo rapiva vide quasi le labbra di lei muoversi al rallentatore, nel teso silenzio
dell'aula, prima di pronunciare l'ultima parola: -Nulla- La vide poggiare
dolcemente la sua scheda su quelle degli altri. Quella scheda sulla quale il rivoluzionario
impiegato di banca, l'elettore single Pupazzi Mario di anni quaranta, aveva eroicamente
scritto a caratteri cubitali: "VAFFANGULO!" Su questo pensiero si
addormentò sorridendo, l'indomani a lavoro sarebbe stata una giornata meravigliosa.
Marko Ferrari, nato a Giulianova (Te) nel 1977. Studia recitazione presso
la NUCT (Nuova Università del Cinema e della Televisione) di Cinecittà a Roma.
Laureando in Storia, Scienze e Tecnica della Musica e dello Spettacolo
presso L'Università di Tor Vergata. Dal 1995 partecipa in qualità di comico, conduttore
e autore a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche in emittenti locali
abruzzesi. Nel 2005 è nel cast di Comedy Lab2 (MTV) condotto da Marco Maccarini
e Fuori controllo di Gennaro Nunziante (Telenorba) . Partecipa ai seguenti
laboratori di cabaret e teatro comico: La fattoria dei comici presso il
Teatro Ambra Jovinelli di Roma, diretto da Serena Dandini e Claudio Fois ; Lab
on the road Zelig di Bologna e di Bari; Le Pecore nere di Napoli. Ideatore
del laboratorio di cabaret e teatro comico Comici sotto un ponte di Teramo
e dell'omonima trasmissione televisiva. Finalista al Festival Nazionale Cabaret
Amoremio nel 2004 e vincitore del Festival Nazionale del Cabaret di Basilicata
nel 2005. Il suo racconto Timballo connection è stato pubblicato nell'antologia
Lontano da come (Demian) e nel n. 20 della Rivista Sagarana diretta
da Julio Monteiro Martins. Dal 2005 dirige la collana Empatia comedy (Demian).
Precedente Successivo
VENTONUOVO
Copertina
|