Se
qualcuno chiedesse
con gentilezza chi sono
ora e come sto,
lo porterei
davanti alla finestra
quella bianca
che dà sul cortile
e gli direi
guarda
la pazienza della federa
fiorita ad asciugarema ormai sono passati
i giorni
la federa è nel letto
e sopra riposa
il capo quietamente
di
quelli che amo,
di quelli che mi amano
basterà allora che tu,
ma
qui non c'è nessuno
basterà che tu ascolti
la goccia che cade
uguale
nell'acquaio
e intorno c'è la casa,
i piatti le lenzuola
tovaglie
poltrone
libri chiusi la lavatrice
che non funziona più
e
questa sono io
a scrivere di fretta
a vivere di getto
oltre le note della
spesa
in italiano scorretto
cercando di correggere
la rotta
e non
mi basta,
non mi bastano
i travicelli e la tinteggiatura
il giardino
gli alberi verdi
il pavimento antico
la cena il forno per il pane,
io
non sono
fatta per il pane
non ci sono diari
di giorni che passano
e
mi lasciano uguale
e questa casa
fatta di calce,
fatta di acqua e sabbia
questa
casa
che amo,
non è la mia casa.
Boveglio
27 agosto 2005