La mia casa

Katia Sebastiani





Se qualcuno chiedesse
con gentilezza chi sono
ora e come sto,
lo porterei davanti alla finestra
quella bianca
che dà sul cortile
e gli direi guarda
la pazienza della federa
fiorita ad asciugare

ma ormai sono passati i giorni
la federa è nel letto
e sopra riposa
il capo quietamente
di quelli che amo,
di quelli che mi amano

basterà allora che tu,
ma qui non c'è nessuno
basterà che tu ascolti
la goccia che cade
uguale nell'acquaio
e intorno c'è la casa,
i piatti le lenzuola
tovaglie poltrone
libri chiusi la lavatrice
che non funziona più

e questa sono io
a scrivere di fretta
a vivere di getto
oltre le note della spesa
in italiano scorretto
cercando di correggere
la rotta

e non mi basta,
non mi bastano
i travicelli e la tinteggiatura
il giardino gli alberi verdi
il pavimento antico
la cena il forno per il pane,
io non sono
fatta per il pane

non ci sono diari
di giorni che passano
e mi lasciano uguale
e questa casa
fatta di calce,
fatta di acqua e sabbia
questa casa
che amo,
non è la mia casa.

             Boveglio 27 agosto 2005








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