LA VERITÀ A CAVALLO

 

Jochen Berg

 

Canto popolare

Il grande scrittore russo Lev‘ Nikolajevic conte Tol’stoj
non mangiava carne né pesce, camminava scalzo per il villaggio.
A sua moglie Sofja Andrejevna piaceva mangiare, al contrario di lui
non camminava scalza per il villaggio.

LA FUGA DI TOL’STOJ
FORZANO LE CHIAVI LE PORTE LE MANIGLIE.
NOTTE NEROSCURA. BRANCOLANO OMBRE.
SUSSURRANO VOCI. SCRICCHIOLANO LE ASSI.
RUMORI FELPATI ATTRAVERSANO LA CASA.
LA MARMAGLIA QUI NON IRROMPE.
IL CONTE TOL’STOJ ESCE DA CASA.
SONO LE SEI DEL MATTINO DEL 28 OTTOBRE 1910.
LEV‘ NIKOLAJEVIC TOL’STOJ. ACCOMPAGNATO SOLO
DAL SUO MEDICO PERSONALE
EVADE PER L’ULTIMA VOLTA
DALLA SUA PRIGIONE ESISTENZIALE.
QUELLA STESSA NOTTE ERA ACCADUTO
CHE AVEVA VISTO UNA VOLTA DI PIÚ
SUA MOGLIE SONJA ROVISTARE
DI NASCOSTO TRA LE SUE CARTE.
CONTRO DIO COME AGENTE SEGRETO
NON AVREBBE AVUTO NIENTE DA RIDIRE.
MA NON POTEVA SOPPORTARE
LA QUOTIDIANA VISTA DEL TRADIMENTO
DI SUA MOGLIE SONJA.
DOPO L‘INIZIALE SPERANZA.
CHE NUTRE IL TIMORE. ERA SOPRAGGIUNTO
LO SGOMENTO.
INTUIVA GIÀ
CHE NON C’ERA PIÚ NIENTE DA FARE.
CHE QUELLA POTEVA ESSERE
LA SUA IMMAGINE FINALE.
I SUOI ROMANZI AVEVANO
PARTECIPATO ALLA STORIA
E L’IDEA DI QUELL’IMMAGINE ISTERICA
– UN‘OCCULTA RICERCA –
ONNIPRESENTE.
IMMAGINE SENZA FINE
SEPARATA DALLA STORIA
UN’ISTANTANEA
DELLA STRUTTURA UMANA
GLI SEMBRÒ TROPPO PRIVATA.
NON VOLEVA
DOVERLA RACCONTARE.
NON GLI RESTAVA ALTRA SCELTA.
DOVEVA SOTTRARSI CON LA FUGA.
CADEVA UNA PIOGGIA GELATA
LA CARROZZA VENNE ATTACCATA.
E TOL’STOJ BORBOTTÒ TRA SÉ:
A CASA È TERRIBILE.

viaggio alla morte
dove conduceva il viaggio?
nemmeno tol’stoj lo sapeva bene.
un lasciapassare ad ogni modo non l’aveva.
nel baule si trovavano pochi rubli.
tol’stoj viaggia senza biglietto
fa freddo, il medico accompagnatore
misura la febbre. 40 gradi. tol’stoj tosse,
sputa sangue, quando di sera il treno
si ferma nella piccola stazione di astopovo.
il viaggio deve essere interrotto.
il premuroso capostazione ivan ozolojn
mette due stanze a disposizione
lo scrittore scappato da casa
in cerca di pace trova di colpo
le attenzioni della stampa mondiale.
sulla prima pagina del new york times
del 12 novembre si può leggere: ”tolstoj
quits home; his refuge unknown, leaves
message for wife saying he will
spend his last days in solitude.”
la situazione è seria. tol’stoj ha
una polmonite a entrambi i polmoni.
sonja andrejevna arriva con un treno speciale
ad astopovo, ma non viene ammessa al capezzale
deve accontentarsi di schiacciare
il viso sul vetro della finestra, nella speranza
di carpire uno sguardo.
l’idea che presto sarebbe morto
tol’stoj la accettò con serenità.
in un saggio di montaigne di recente
aveva letto che ”la morte è l’inizio di un’altra vita”.
senza religione non può morire neppure un religioso.
il 6 novembre tol’stoj aduna le ultime forze
dice ad alta voce: ”ora è finita... ed è bene cosí...”
si raddrizza nel letto e alla figlia maggiore:
” non dimenticare che al mondo ci sono molte persone
oltre a lev‘ tol’stoj, ma voi siete occupati solo da lev‘”.
il figlio sulla sera del 6 novembre: ”nostro padre era inquieto.
raddrizzandosi nel letto disse: me ne vado da qualche parte
affinché nessuno mi disturbi. lasciatemi in pace.
e poi. con voce ferma. fuggire. devo fuggire.”
il respiro di tol’stoj si fa ansimante
subentra l’agonia.
cinque minuti dopo le sei del mattino
del 7 novembre - nel calendario odierno
il 20 novembre – lev tol’stoj muore.

Epilogo in cielo

TOL’STOJ      cosa c’è ancora goethe. lo sai che da quando sono morto il mercoledí e la domenica bevo da solo con dio. a dio piace la vodka e ci va giú pesante. e la vodka si beve meglio in due. e quando siamo ubriachi. continuiamo a bere. cantando tutto il tempo canzoni russe.
e se tu. richard. avessi scritto musica cantabile. forse...
WAGNER       io non sono un compositore. sono un poeta.
GOETHE        l’ha detto schopenhauer. che sei un compositore miserabile ma un grande poeta.
WAGNER       e cosa ho appena detto.
GOETHE        io sono l’unico poeta dei tedeschi.
TOL’STOJ      ancora un‘altra disputa tedesca. di cosa si tratta stavolta.
WAGNER       goethe sostiene che non basta conquistare in vita gloria. successi e denaro. in altre parole fama universale. questo lo possono molti in epoche diverse e non vi è niente di particolare. solo chi imprime per sempre il proprio sigillo ad un luogo. fino a trasformarlo in una meta di pellegrinaggio che sopravviva alla morte. non avrà vissuto invano. questo è l’autentico capolavoro. ciò che distingue una persona che ha riconosciuto il senso del vivere umano.
TOL’STOJ      e con ciò? ce l’abbiamo tutti e tre.
WAGNER       sí. ma chi è riuscito a mantenersi piú vivido nel ricordo ha capito davvero cosa c’è in gioco.
GOETHE        una metropoli non si addice allo scopo. in una città ti dedicano giusto una strada. e se la città prende fuoco va tutto alla malora. la strada e pure il nome. le mete di devozione durano di piú.
WAGNER       vi piaccia o non. dico solo. bayreuth

GOETHE        schiller voveva andarsene a berlino ma è restato. e cosí ha ottenuto perdono. weimar io la considero un gran risultato. e chi non lo riconosce se ne può andare a metato.
WAGNER       cos’è mai questo metato compare?
GOETHE        niente che ti possa interessare.
TOL’STOJ      io cito solo jasnaja poljana. meta di devozione celebre nel mondo. e il mio luogo di morte astopovo. e chi non lo conosce ha toccato il fondo.
WAGNER       la questione è chiara. ad ognuno la sua bella bara.
TOL’STOJ      tu. goethe. hai solo un sito sulla terra. weimar si chiama il paesetto dove sei venerato. io invece vengo riverito in due luoghi diversi. e punto.
GOETHE        quello che voi dite se lo porta via il vento.
TOL’STOJ      parla piú forte. goethe. da quest’orecchio non ci sento.
GOETHE        e che ne è di wagner. ce lo siamo dimenticato.
TOL’STOJ      in un solo sito viene ricordato.
GOETHE        io la penso cosí: solo chi mantiene viva l‘opera dopo la morte si dimostra fra tutti i candidati quello forte.
WAGNER       vi piaccia o non. dico solo. bayreuth
TOL’STOJ      voi tedeschi non vi si può proprio sopportare. dovreste evadere ogni tanto dal vostro particolare.
GOETHE        ora che siamo morti ne va dell’eterno. chi di noi saggerà dell’oblio l’inferno.
WAGNER       il mio nome viene acclamato tutti i giorni sulla ribalta.
GOETHE        buttate fuori il wagner una buona volta.
TOL’STOJ      e sia. che non se ne parli piú. anch’io me ne vado via e goethe resta da solo. vincitore del suo stesso gioco. io vado a bere con dio. se vi sembra poco.
WAGNER       tol’stoj. come t’esprimi succinto. dio t’ha rubato il divertimento.
TOL’STOJ      goethe. ti possiamo dichiarare vincitore. "il nome è solo fumo e rumore". cosí hai scritto e cosí è stato. il tuo nome non è stato dimenticato. nella giungla e nel deserto viene menzionato. ma nessuno legge piú quel che hai scritto. vana illusione che la nostra opera avrebbe vissuto. piú di un giorno. un'ora e un minuto.
GOETHE        nessuno ha mai avuto un tal pensiero. tol’stoj. dove l‘hai trovato. rivelaci quest‘ultimo mistero.
TOL’STOJ      da dio viene elogiato come un tuo gran risultato.
GOETHE        l'ho sempre saputo che un giorno mi avrebbe pugnalato da tergo.
TOL'STOJ      wagner. stavolta goethe ci ha superato. l'estate non dura per sempre e neppure l'inverno. confidiamo nella clemenza di chi ci ha ascoltato. nemmeno l'eternità dura in eterno.

AUTOCOSCIENZA

IL MONDO NON È COME È
E COME È NON PIACE
NON È MAI LO STESSO SEMPRE
COMUNQUE NUOVO PER OGNI BAMBINO
I GIOVANI GUARDANO RISOLUTI ALLA MORTE
CHI MUORE A METÀ DELLA VITA
GUARDA TUTTO CON OCCHI GRANDI
CHI NON PUÒ PIÚ CAMMINARE
HA GLI OCCHI AFFLITTI
E ANCHE GLI UCCELLI CHE NON CAPIAMO
NON CAPISCONO PIÚ NIENTE DEL TEMPO
E NOI PRIGIONIERI DEL NOSTRO IO
ABBIAMO IMPARATO A VIVERE AMARE
UCCIDERE QUEL CHE CI CIRCONDA
PER TROVAR PACE ALLA NOSTRA MORTE
NON ABBIAMO ALTRO CHE
IMPARARE SEMPRE A VIVERE
LE STAGIONI CI ACCUSANO
DI QUEL CHE NON CI ACCADE
E CIÒ CHE CHIAMIAMO DIO
CI RIVELA QUELLO CHE SIAMO
LE AZIONI DI TUTTI I NOMI CHE SAPPIAMO
DESCRIVONO SOLO LA NOSTRA CONDOTTA
A CAVALLO SOMARO

MUSICA
(TRA UN PEZZO E L’ALTRO POTREBBE SUONARE UNA MELODIA, PER ESEMPIO 4 TEMPI DI MUSICA POPOLARE RUSSA O LA CHANSON RUSSE DI STRAVINSKIJ. VERA BETHS: REINBERT DE LEEUW.)

 

Traduzione di Antonello Piana


 



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