DEL MIO GUASTO AMORE
Gabriele
Pepe
1.
Eppur mi bagno
Amor di nembo
Stracarico di pioggia
Febbre d'acqua che sulla pelle scroscia
Goccia dopo goccia t'aspetto nella pozza
Ardore sovvertito alla caloscia
Che viscido diguazza e non si lorda
2.
Eppur ti guado
Amor di fiume
Scalpello di frangente
Furore sciabordante che riluce
Di sguardi divelti e labbra alluvionate
Convertite all'utero del gorgo
Travaglio d'acqua doglia di sorgente
3.
Eppur mi volto
Amor di grotta
Passione di caverna
Che gli anfratti oscuri della roccia
E della terra, esplorando, mi trascino
Come un sogno crinito di cometa
Che nel buio precede l'innocenza
4.
Eppur mi sazio
Amor di pane
Profumo del buon desco
Respiro bianco a nuvole di grano
Croccante e soffice peccato che di notte
Nella carne lievita e appena caldo
Divorato svanisce a colazione
5.
Eppur ti leggo
Amor di-lemma
Parola fuori schema
Lingua sciolta dell'ira e della pena
Che brividi nascosti e fremiti di rosa
Per linfa di favella dalla bocca
Sempre aperta mi sbrodola maldestra
6.
Eppur ti cerco
Amor presente
Amor t'aspetto sempre
Tra le bombe cadute silenziose
Nel vuoto aggiunto dei crolli e dei crateri
Veggente prigioniero dei misteri
T'aspetto tra le rose e le rovine
Gabriele
Pepe, nato a Roma nel 1957, dove risiede, vincitore di vari premi
letterari quali: "Il Cinqueterre"; il "Casentino",
nel 2002 ha pubblicato la sua prima raccolta di versi dal titolo
"Parking Luna" (Arpanet Srl Milano) come vincitore assoluto
del concorso "20/02/2002" indetto dalla casa editrice
stessa dove la giuria era composta dai poeti G.Pontiggia, F. Loi
e M. De Angelis.
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