L'OMBRA
Tommaso
Urselli
Non so se avete presente quelle foto in cui si vede il deserto,
ogni tanto un palo della linea telefonica, poi ancora il deserto,
qualche cactus, il deserto, e sopra un cielo immenso pieno di
nuvoloni bianchi
Be', è così che mi sento oggi.
Qualcosa di simile a una grande pianura, o a una vasta distesa
di sabbia, si è aperto in me. E per quanto possa cercare
un appiglio, un
qualsiasi cosa cui afferrarmi per tenermi
fermo e fare una sosta
No, non è possibile. C'è
come una forza che mi afferra per i capelli e mi costringe ad
andare, senza fermarmi, a riempire questa terra di nessuno di
mie orme fino a ridurla a una specie di fetta di gruviera, a calpestarne
ogni millimetro quadrato, a esplorarla da cima a fondo. Anche
se non c'è niente da scoprire. Assolutamente niente. E'
questo il bello: ci siamo solo io e la mia ombra che ci muoviamo
zigzagando senza bussola. Tanto che, devo confessarlo, comincio
a essere un po' annoiato. Credetemi, vorrei tanto trovare qualcuno
con cui scambiare una parola. O fare anche solo un gioco stupido.
Mi viene un'idea: potrei giocare un tiro mancino alla mia ombra.
Potrei provare a farla andare avanti da sola senza avvertirla,
senza dirle niente. Potrei sedermi qua, su questo masso, e stare
a guardarla mentre se ne va verso l'orizzonte. Che si perda da
quelle parti, e impari a cavarsela un po' senza di me! Troppo
comodo star sempre attaccato a qualcuno, spiare tutte le sue mosse,
seguirlo in tutto e per tutto senza mai prendere l'iniziativa
Non so se siete d'accordo, ma io mi sento piuttosto deciso. Mi
siedo. Aspetto. Lei va. Continua ad andare. Si allunga sempre
di più verso l'orizzonte. Quasi non ne vedo più
la testa. Anche i suoi piedi vanno, da soli, senza lasciare traccia.
E come potrebbero? Sono solo i piedi di un'ombra. Chissà
quanto ci metterà ad accorgersi che io sono rimasto qui
e non ho intenzione di fare nemmeno un passo in più in
questo dannato deserto.
Tommaso
Urselli nasce a Taranto il 11-12-'65. Risiede dal '90 a Milano,
dove lavora come educatore con soggetti portatori di handicap.
Ha discusso una tesi dal titolo Incontrare l'Altro: il teatro
come strumento pedagogico nei luoghi del disagio. Sta lavorando,
con due attori, alla messinscena di un suo testo dal titolo provvisorio
Mai nati.
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