SPECIALE:
LE TELEFONATE
Durante il seminario sulle Tecniche del Dialogo nella Narrativa,
con Julio Monteiro Martins, che si è svolto a Lucca tra
il 12 e il 14 Aprile scorso, sono molti i testi interessanti emersi
dagli esercizi. Abbiamo scelto di pubblicare i seguenti, perché
tutti particolarmente ben riusciti, e per l'originalità
dell'esercizio, che partendo dal romanzo Il signor Mani
di Abraham Yeoshua come esempio, richiedeva un dialogo "ad
una voce" di una persona al telefono, a cui si immaginava
di assistere casualmente, potendo solo intuire quindi le risposte
della persona all'altro capo del filo.
Lucia
Salfa
-
Va bè, va bè
- Si lo so che nun te devo chiamà a quest'ora, ma se c'ho
bisogno adesso?
è un minuto no? E stamme a sentì
e poi scusa, ma che nun te po' chiamà n'omo a quest'ora?
- Ma che vor dì
ma che c'entra tu madre
ma
che dici, pensa a male, pensa. Ma che pensa, ma chi la fa pensa'
-
E dai mo' ricominci, si stavi zitta avevo già finito, e
sta bona su
possibile che
- Insomma me dici ndo' te trovo? Io mica me lo posso inventa'
prima, no? Questi arrivano, cardi cardi e s'aspettano che tu stai
lì a aspettalli, me dici io che faccio?
- Noooo, nun è vero che te chiamo solo all'urtimo, e dai
Insiste, aho insiste pureee. M'ha cercato Guartiero un
quarto d'ora fa, si nun ce credi chiamalo, poi ne riparlamo
- Noooo, nun è vero che me ne frego si c'hai da fa' quarcosa
- Aho' senti, mo m'hai stufato. Stai a fa' tanto la sofistica
e mica lo fai gratis, te pago e te pago pure bene
si insomma
te pago er giusto
-
Si va bé, pure quarcosa meno der giusto, ma quello
che te dovevo da te l'ho sempre dato, no?
- Nooo? Come no?
- Va bè è rimasta na vorta da pagatte
no
nun è na vorta?
- So' tre? Ammazza come passa er tempo
- Si va bè ma lo sai che come me tornano a gira pe le mani,
sei la prima, no?
- Ma che te strilli, ma la fai finita? Nun me stai a fa' 'n favore,
capito?
- Mo' che c'entra questo
che c'entra me devi di'
- Si che me lo ricordo, e quanno me lo scordo si me lo ricordi
tutte le vorte.
- Va bè dai è acqua passata, ma che stai a rivangà
- E dai su
- E nun me fa spormona' tutte le vorte
- Lo giuro me sbrigo, faccio tutto in zona
- E dai, dacce 'n tajo, lo sai come so messo. Devo fini' de paga'
er tassì e si sta stronza nun se n'era annata n'artra vorta
in discoteca
Daje su, viemme a regge er pupo e famme annà
a lavorà
Marina Sassu
- Ciao, sono io. Come va?
- Ah! E' venuto anche Franco? Quindi siete in sette.
- Hai cambiato idea? Allora ricordati di mettere via i pomodori,
sennò si rovinano.
- E figurati! Bisogna che la fai più spesso, vedi? Quante
volte l'hai preparata e ogni volta me lo richiedi!
- Uhuuu
come sei! Dai, scherzavo!
- Secondo te, scusa, dove potrebbe essere? In frigo, no?
- Adesso non me lo ricordo esattamente. Fai una cosa, vai davanti
al frigorifero,
apri
- Ci sei?
- Ecco, allora, mi pare sul secondo ripiano. Guarda bene. Dovrebbe
essere nella carta di Febbi.
- Ma no, dove stai cercando? Intanto ti ho detto sul secondo ripiano
e poi, scusa, non vedi che lì ci sono le carote? Ma, secondo
te, la pancetta si mette insieme alle carote?
- Ma come "che ne so io di come metti le cose"? sei
tanto intelligente e poi
- Guarda meglio. Alza i tuoi occhietti un po' più in alto,
a sinistra. Lo vedi quel contenitore bianco, di plastica, dove
c'è il burro, il belgioioso
- Finalmente!
- Sì, va bene. Ah, senti! Se gli piace, aggiungi un po'
di pepe.
- Capirai, non trovavi niente nel frigorifero
- Non si tratta di fare la spiritosa. E' che tutte le volte sembra
che tu sia un estraneo in casa
- Guarda dentro la credenza, dietro alla scatola dei biscotti.
C'è l'oliera e lì c'è il macinapepe.
- Come, "non c'è nessuna scatola dei biscotti"?
- Ma dove stai guardando?
- Senti, ho detto credenza, invece di mobile, dai. Come sei pignolo!
Capisci, no! Va bene, la credenza sta dalla parte opposta.
- Ho capito, ma, scusa, tu dove li trovi i biscotti per la colazione?
E allora, se dico "scatola dei biscotti", tu vai verso
il mobile.
- Oh. Dietro. Guarda dietro. Hai visto l'oliera? Eh. Lì.
C'è pure il pepe.
- Sì, adesso è inutile che cerchi di riprenderti.
Certe volte sembra che io mi diverta a nasconderti le cose in
casa.
- No, è che tu memorizzi solo quello che ti pare, come
al solito. Vabbè, senti, sta arrivando il treno, ci vediamo
'stasera. Ciao!
Alessandra Altamura
- Pronto, sono io.
- No, aspetta, non riattaccare! Sei sola adesso?
- Allora ti richiamo?
- No, no, come faccio a parlarti sapendo che ora arriva?
- Ehi, due minuti! Che me ne faccio di due minuti?
- Oh, che fortuna! Se ci mette un po' di più, possono essere
anche cinque! Ma smettila, mi vuoi concedere di vivere da due
a cinque minuti?
- Ma vi fanno un corso a voi donne per essere così stronze
oppure vi viene spontaneo?
- Ah, io! Io non so affrontare le cose? E te, che non hai neanche
il coraggio di salutarmi per la strada? Sei proprio una bambina!
- E via, stai zitta ora! Guarda come stiamo sprecando questi minuti!
- Basta, non ce la faccio a sentirti così.
- Così come? Nemica! Dai, non mi far fare la guerra con
te!
- E'già arrivato il capo? E porco cane, ma non ti molla
un minuto!
- Vai, vai, per carità! Non t'avessi a perdere qualcosa!
- No, ti richiamo invece!
- Domani ti chiamo?
- Aspetti sempre l'ultimo secondo per dirmelo.
- Sì, ti amo anch'io.
- Ciao, ciao, a domani.
Elena Pugliese
- Piazza Vittorio 21, grazie.
- No, più giù. Arrivando da Via Po è sul
lato sinistro, in fondo.
- A Torino, certo
ma scusi, parlo col Pronto Taxi?
- No, è che è talmente in centro
mi sembra
strano che non sappia dov'è. Tutto qui.
- Guardi che io sono calmissima. E' che sono le 3 del mattino,
fra quattro ore devo svegliarmi e vorrei anche andare a letto
nel frattempo, sa com'è?!
- Per lei, forse, ma io ho bisogno di dormire. Guardi, non si
preoccupi, chiamo un altro taxi, faccio prima.
- Si figuri se non ne trovo.
- Ok, ma subito subito? Va bene, allora la aspetto.
- No che non ho bagagli.
- Cani? Ma no
sono solo io.
- Ma no che non sono una turista, checcentra? Insomma, sono appena
uscita da un locale, ok? Vorrei solo
- Bè, mi sembra evidente che nessuno potesse riaccompagnarmi
a casa.
- Facciamo una bella cosa: adesso lei continua a fare il suo bel
pisolino nel suo fottutissimo taxi e io mi arrangio.
- No! Invece la voce la alzo quanto mi pare
mi sta facendo
diventare isterica
sì, le urlo nelle orecchie, così
magari si sveglia!
- No! Le ho detto di no! Adesso non si azzardi a venire perché
le giuro che le faccio rientrare la portiera a suon di calci.
- No! Non la voglio vedere, ha capito?!
- Per me può essere anche Richard Gere, io le giuro che
se la vedo, le metto le mani addosso.
- E adesso chi le ha detto di darmi del tu?
- Non ci penso neanche
- Ooooohooohh
(ma questo è pazzo)
mi senteeeeeeee?!
- Sì lo so che erano i Radiohead, la numero 8 di Kid A
sono i miei preferiti
li ho tutti i loro cd
- Questa poi! Se li vada a comprare.
- Ah certo, se tratta tutte le sue clienti così, non le
rimangono i soldi neanche per un cd vergine.
- Adesso? Mah, forse non si ricorda che l'ho chiamata per tornare
a casa e non per andare a prendere una birra
non ci credo,
sono le quattro! Ma dimmi tè se io devo trovarmi nel cuore
della notte con un taxista che fa tutt'altro fuorchè il
taxista.
- Sì tu, cioè, lei.
- No, preferisco mantenere le distanze.
- E dove vuole che vada? Sono sempre qui.
- Vabene, ok.
- sì
lo prometto
basta che arrivi. no! Non le
metto le mani addosso, giuro!
- Due minuti? Ma non uno di più.
- Eh sì, sempre Piazza Vittorio 21.
- La aspetto.
Enrico Suppa
-Sì, sì
dai, lo so
no, non ero ubriaco
con
Manuel, porcaccia Eva
sì , con lui e nessun altro
-
ma dai, già mi sto sul cazzo da solo, non ti ci
mettere anche tu!!
-
e non è per i soldi, cristo del tuo dio! No, no
che non me la prendo con te
-
dunque, siamo andati là dopo cena
sì,
c'erano due tipe del corso
no, no che non ci davano addosso,
puttana eva, ma siete così affamate voi donne?
-
allora, dopo cena Manuel è voluto andare a cazzeggiare
un po' in un centro internet
un posto un po', tipo
diciamo
alternativo, ma non proprio alternativo
-
ma che cazzo di canne, appena un paio di bicchieri di
chianti
e nemmeno un granchè, ti dirò!
-
ecco, sì, sì, internet: l'inizio della fine,
l'apoteosi dell'idiozia umana
BASTA!!!
- ..se vuoi continuo, ma non m'interrompere con 'ste cazzate
-
va bene, infierisci, lo sai che trovi terreno fertile
per la tua velenosità da femmina
-
sì, femmina femminista del cazzo
ma quale
frocio, a me piacciono le donne, non le FEMMINE
femmine,
capito?!?
-
vado avanti, fatto sta che la mattina dopo mi sono svegliato
e il portafoglio non c'era più
sì, col cazzo!
-
oh, stronzetta, guarda che a te dovrebbe succedere tutti
i giorni, con quella borsetta da sfigata che lasci in giro come
le cagate di un cane ventenne.!..
-
dai, scusa, non ti devi preoccupare
risolvo quello
che posso
sì, il problema sono i documenti, li rifarò
che
ti devo dire, figurati che quella dell'albergo mi ha incontrato
per le scale, appena scoperto il fatto
esatto, è stata
la prima testimone dell'ira funesta
-
NON FACCIO LO SPIRITOSO!!!
non ho voglia per un cazzo
di ridere
-
beh, non ha avuto il coraggio di dirmi niente, c'è
mancato poco che mi abbonasse il conto, pur di farmi andare via
-
già, la solita figura di merda
e no, non ce
l'ho fatta, anche questa volta
-
'mbeh, avrà pensato che ci marciavo
oh, ma
che me ne frega, alla fine..
-
e certo che mi rode, mi sono rovinato la giornata, pensa
che adesso devo andare là da Julio e devo scrivere un cavolo
di dialogo
sì, in diretta, sai che voglia ne ho?
poca.
-
grazie, altrettanto a lei e famiglia
dai, su
biiiiiip
oh
mi sta morendo
biiiiiiip
llulare, ci sentiamo p..biiiiiiiip
.rdi
biiiiiip
MA
VAI A FARE IN CULO, CELLULARE DI MERDA!!!!!!
Cristina
Calvanelli
- Sei tu Marchetti Fabio?
- Ehi, non fare il furbo. Lo sai benissimo chi parla. Sono il
maresciallo Cattani, Questura di Firenze.
- Ah, non ti aspettavi la mia chiamata?! Mi stupisci, Marchetti.
Con i tuoi precedenti, non so cosa
- Quali precedenti?!! Ma allora hai proprio perduto la memoria.
Ho capito, ti devo raccontare una bella favoletta edificante.
Dunque, leggo qua il nome del nostro eroe: Marchetti Fabio, età
28 anni, di professione pasticciere, precedenti per spaccio e
detenzione di droga
. Devo continuare?
- Bene, non é più necessario. Ma ora lasciamo da
parte le storielle e parliamo un pó del tuo presente. Ho
qui davanti a me un bel verbale caldo caldo, appena sfornato.
Ieri notte il collega Capurro ti ha fermato, pare. Guida in stato
di ubriachezza
Bravo, Marchetti, invece di infornare le
paste ci si dà alla pazza gioia, eh.?
- Se ti sembra di essere nella condizione di fare battute, Marchetti,
continua pure
.
- Se permetti, anche io continuo l'alcolico rapporto del brigadiere
Capurro. Allora, guida in stato di ubriachezza, un incidente sui
viali di cinconvallazione
Ti hanno portato all'ospedale per
accertamenti, vero, Marchetti?
- Dal rapporto risulta che eri svenuto
.Forse non ne avevi
trovata di troppo buona, quella sera, eh? Capita.
- D'altronde, tu mi insegni che anche la farina non è tutta
della stessa qualità, bisogna starci attenti, se si vuole
che la ciambella riesca con il buco.
- Cosa voglio da te, dici? Ma niente, Marchetti, figurati. Ho
solo una curiosità che mi lievita nella testa da ieri:
perché hai firmato per uscire dall'ospedale?
- La tua salute é importante, sai, devi prenderti maggior
cura di te stesso.
- Ah, ti sentivi bene? Invece io credo che tu fossi preoccupato
di quello che i colleghi potevano trovare nella tua macchina.
- Uso personale? Beh, puó darsi, perché no? Peró
a volte, ai colleghi della narcotici, piace montarla un pó
la verità, per divertimento
La tua modica quantità
puó facilmente passare sotto la lente di ingrandimento
e diventare ½ kg di cocaina
- Basta un semplice gioco di prestigio, e oplà
.sei
fottuto!!!
- Sono stato abbastanza chiaro?
- Non costringermi ad arrestarti di nuovo per spaccio, Marchetti,
sai che poi non ci dormo la notte
Ho un animo delicato,
io, mi interessa il futuro della giovane generazione.
- Tu non sei nessuno, Marchetti, non ci interessi. Ma ci puoi
fornire delle utili informazioni. Chi è il tuo spacciatore.
- Cazzo, ma siete tutti uguali, voi tossici di merda. Vi siete
messi d'accordo, vero? Sempre la stessa versione. Un tunisino,
con una cicatrice sulla faccia, spuntato da chissà dove,
che adesso ha lasciato la città. Ma chi ve lo fa fare,
dico io. Io vorrei aiutarti, Marchetti, credimi, potresti essere
mio figlio, ma me lo devi permettere. Mi devi venire un po' incontro.
Riflettici bene, magari ti ricordi qualche altro particolare che
alleggerirebbe la tua posizione. Ti ascolto.
- Non ricordi altro, eh?
- Sicuro?
- Non ti viene in mente proprio niente? Un nome, un indirizzo,
la targa di una mac
..
- Lo sapevo, cazzo. Dai tossici come te non si cava fuori mai
niente. Siete solo tempo perso. Peró ti avverto: io non
mollo mai l'osso che sto masticando.
- Avrai presto mie notizie.
Marinora Federighi
Accidenti alla scarsa memoria! Proprio il cellulare dovevo dimenticare!
Col dubbio del fuoco acceso, col rischio d'incendio.. E quello
lì poi, che non si stacca dalla cabina telefonica! Uffa,
è un vecchietto distinto, elegante... che avrà mai
da dire, alla sua età! Neanche dovesse dettare un romanzo..
Adesso mi avvicino con la carta telefonica in mano, forse capirà...
speriamo!
A distanza ristretta le parole, onde oscillanti, mi arrivano decise.
- Un amico, sì. Glielo sto dicendo da un bel pezzo, mi
pare.-
- Non capisce? Beh, le ho detto che non mi conosce. Sono un amico
segreto.-
- Non esistono? Ma se ne ha uno in linea! -
- Non si alteri, per favore. Sa, gli amici sono pazienti e vogliono
il bene dell'altro. Io voglio il suo bene.-
- Beh, nel senso del mantenimento della sua armonia coniugale..-
- Ne so, ne so. Senz'altro più di suo marito.-
- Non voglio insinuare niente. So.-
- Faccia uno sforzo di memoria.-
- E va bene, le darò qualche traccia.-
- Ci pensi. Venerdì sera. Dalle ventidue alle ventitré.
Zona incontri galanti.-
- Lo sa bene, invece.-
- Insiste? Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Il proverbio non mente.-
- Fa l'arrabbiata? Attenzione, signora bella: anche gli amici
possono perdere la pazienza e magari dare un colpetto di telefono
a qualcuno interessato alla storia!-
- Chi? Ah, ma è proprio "stronzetta" lei, sa?
O mi ha preso per un cretino?-
- Certo che mi arrabbio e se abbasso il telefono sono cazzi amari
per lei!-
- Va bene, va bene così. Allora... ricorda qualcosa?-
- Forse... non vuol dire niente.-
- Ho capito, ha la memoria corta, poverina. Le darò qualche
altro indizio. Mercedes blu cabriolet: la sua. Morone tutto muscoli
palestrati: l'altro.-
- Che c'è, ha perso la voce? Già, anche venerdì
sera l'ha usata ben poco, tutta persa nei suoi giochetti...-
- Un voyeur io ? Lei è pazza, come si permette? Adesso
abbasso il telefono e faccio ciò che devo!-
- No? Allora mi chieda subito scusa!-
- Ancora... ancora... ancora... Bene, può bastare. gli
amici sa, perdono sempre.
- Cosa voglio? Provi un po' ad indovinare!-
- Com'è volgare! Soldi? No, grazie. Non mi interessano.-
- Allora cosa? Su, faccia uno sforzo...-
- Ah, non si immagina! Eppure mi sembrava molto fantasiosa, l'altra
sera!-
- No, non le farò perdere il senno, stia tranquilla. Vorrei
solo che arrivasse a capire da sola cosa può desiderare
da una bella donna come lei un amico che le vuole tanto bene..-
- Eh, si. Incontrarla, certo!-
- No, no, non basta!-
- Allora, allora... si sforzi un po'!-
- Sì, poi non sentirà più parlare di me.
Espatriato.-
- Beh, visto che mi costringe, glielo dirò chiaramente.
Voglio il servizietto che ha fatto al morone. Ma completo, completo.
Intesi?-
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