LAURINA

Marina Sassu


Che caldo che fa adesso! Perché 'sta figlia mia non mi fa rientrare? Mo', co' 'sto sole la casa è più fresca. Ma lei non ci pensa, non pensa a me. Ha già tanto da fare con Peppe lì dentro. Perché il padreterno m'ha fatto questo? Lo so lo so, è peccato, non lo devo dire. Ma come faccio io, ora? Non posso chiedere, non posso parlare. Ci pensano loro a come sto io? Mi curano, sì, mi danno le medicine, mi lavano, mi fanno mangiare. Ma a come sto io, che non posso parlare, ci pensano? Solo il lamento m'ha lasciato il padreterno! La lingua mi si blocca, mi si impasta sul palato. Neanche un dente m'è rimasto! Ecco, è di nuovo lui! Come sta male Peppe mio! Ma che c'ha? Sono giorni che non si alza! E urla! Come un lupo urla. Neppure Ezio riesce a farlo calmare! A lui lo dovrei chiedere. A Ezio, sì, lui lo sa. Ha studiato tanto da dottore! Povero figlio mio! Ha studiato tanto e quando ha finito, subito i vecchi gli si sono ammalati. Quanto vorrei parlare! Ma niente. Mi esce solo una lagna. E non mi capiscono. Ecco. Ecco, ricomincia. Non mi sembra nemmeno lui! Ma nemmeno io! Siamo due poveri vecchi che non ce la fanno più! Niente possiamo fare. Due pesi sulle spalle di questi poveri figli nostri. Ora, però, potrebbe farmi rientrare! Deve essere la mezza. Ho la luce forte negli occhi. E poi, guarda, pure il riflesso della finestra di Anita. Embè? Ora che fa quella? Scopa? Butta tutto di fuori? Ma quante volte glielo devo dire che non voglio? Mi fa schifo! Lì sotto stendo i panni, io! E' una barbara! E continua, poi! Ma non vede che sto qua? La sto guardando. Ma? … adesso mi sente! … ma che mi sente! Non mi sente nessuno! Sono proprio una stupida! E lei è una sfacciata! Fa come se io non ci fossi. E lo sa, eh sì che lo sa che sto qui! Ma io non conto più niente proprio! Quella stupida! I primi mesi, quando s'affacciava, mi salutava. Mi chiedeva pure come stavo. E io, un po', le rispondevo. Muovevo la testa. Poi, basta. Pensa che, siccome non parlo, non ci vedo, io, o non ci sento. Loro, dentro, lo sanno che ci sento. Eccome se lo sanno! E allora parlano piano per non farmi sentire. Non mi fanno sapere come sta Peppe. Ezio è buono però. L'altro giorno, quando ha visto che piangevo, nel letto, m'ha detto, ma', non ti devi preoccupare, papà guarisce, vedrai, lo curo io! Sì, lui è bravo. Ma io lo so, il padreterno se lo vuole riprendere, se lo vuole riprendere prima di me!



Vivo a Roma, dove sono nata 44 anni fa con mia figlia di 13 anni e il mio compagno. Laureata in scienze politiche ho un dottorato in storia economica e lavoro nel dipartimento della Cultura della Regione Lazio. Ho partecipato ad alcuni corsi di scrittura creativa, dei quali l'ultimo a Lucca lo scorso agosto. Ad aprile 2000 sul sito "Omero" è apparso un mio racconto, L'ascoltatore e a gennaio 2001 Sagarana ha ospitato Non ancora. Hobby: libri, amici, cucina, cinema, viaggi, musica. Il gesto dello scrivere, la concentrazione, i percorsi liberi della mente sono gli elementi che ho scoperto essere fondamentali per la mia dimensione ideale. Ora che lo so non voglio abbandonarli.




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