MARQUEZ
E IL MIRACOLO A MILANO
Quanto
il cosiddetto realismo fantastico latino americano deve alla narrativa
e al cinema italiano? E impossibile valutare esattamente
questo debito, ma certamente si è trattato di una simbiosi
creativa, di un importante scambio di influenze tra questi due
universi culturali, soprattutto negli anni immediatamente successivi
alla Seconda guerra mondiale.
Un esempio eloquente di tale intesa è riscontrabile nel
film Miracolo a Milano di Vittorio De Sica, nel quale il fantastico
è presente fin dallinizio come una favola il cui
finale - il volo delle biciclette - si carica di un emblematico
realismo magico. E non a caso la sceneggiatura di Miracolo a Milano
riprende, in modo abbastanza fedele un romanzo, Totò il
buono, scritto dallo stesso sceneggiatore del film, Cesare Zavattini,
a quel tempo professore e principale mentore di un giovanissimo
Gabriel Garcia Marquez, allievo borsista del Centro sperimentale
di cinematografia di Roma.
Qualche anno dopo il suo ritorno in Colombia, Marquez stesso ha
raccontato le incidenti esperienze condivise con Zavattini in
alcuni articoli sul cinema scritti nel giornale di Bogotà:
El Espectador. Molti anni più tardi, le ha
romanzate pubblicandole nel suo libro, Dodici racconti raminghi.
CANETTI SU KAFKA
Un
commento di Grazia Cherchi sui due grandi scrittori dellEuropa
centrale:
Bisognerebbe leggere, credo, soltanto i libri che mordono
e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia come un pugno
nel cranio, a che serve leggerlo?... Un libro devessere
la scure per il mare gelato dentro di noi. Con quale animo
dopo aver letto questa frase di Kafka si può passare alla
segnalazione di qualche libro? (Scorrendo la lista dei libri più
venduti si incontrano soprattutto scrittori il cui nome bisognerebbe
far precedere da un pardon, per motivi di educazione.)
Restando a Kafka consiglio di leggere il breve, denso saggio di
Elias Canetti Laltro processo, imperniato sullesame
delle lettere di Kafka alla fidanzata Felice Bauer; Canetti avanza
lipotesi che due episodi di quella lunga e tormentosa relazione
(peraltro, comè noto, prevalentemente epistolare)
siano alla base del Processo, e cioè il fidanzamento ufficiale
in casa Bauer a Berlino (Kafka così lo descrive nel Diario:
Venni legato come un delinquente. Se con catene vere mi
avessero messo in un angolo con davanti dei gendarmi e mi avessero
lasciato guardare soltanto così, non sarebbe stato peggio.
E questo fu il mio fidanzamento.) e, sei settimane dopo,
una riunione in albergo di parenti e amici - che lui chiamerà
il tribunale - che portò alla rottura del fidanzamento.
Un mese dopo Kafka comincia a scrivere Il processo: il fidanzamento
è diventato larresto del primo capitolo, il
tribunale si trova, sotto forma di esecuzione, nellultimo.
LA MACCHINA COME ALLEGORIA
Conosciuto
soprattutto per il suo romanzo autobiografico Limpero del
sole (ripreso da Steven Spielberg), il romanziere inglese J.G.
Ballard è il tipico esempio di una fama addottata per ragioni
sbagliate, ossia di ciò che Oscar Wilde chiamava Linsieme
di equivoci che si attaccano intorno ad un nome.
Ballard, invece, sarebbe un vero anti-Spielberg, e
le sue storie, terribilmente trasgressive, a volte scioccanti
anche per il lettore più temerario, sono in posizione assolutamente
antitetica rispetto alle trame dolciastre e lacrimose del regista
californiano.
Oltre a Crash, libro (in seguito film fortemente discusso) nel
quale Ballard ha inventato una nuova nevrosi per i nostri tempi,
secondo la quale i personaggi ricercano viziosamente il coinvolgimento
in incidenti stradali, non si può non ricordare Lisola
di cemento, pubblicata in Italia dalla casa editrice Anabasi.
E questo il racconto di un architetto agiato che dopo essere
stato gettato in unisola spartitraffico, circondato dallo
sfrecciare continuo delle macchine, si ricrea unesistenza
in un posto altamente improbabile, come un Robinson Crusoe alla
rovescia. Così, come per lufficio nei
romanzi di Kafka, lautomobile nellopera di Ballard
diventa un sinistro e potente mito contemporaneo, unallegoria
dellinferno esistenziale in agguato nella vita quotidiana.
DA POTTER A KING: IL PERCORSO SBAGLIATO
Abituato
a ricevere critiche feroci dalla taccagna élite
intellettuale del suo paese, il critico Harold Bloom non ha esitato
a sfidare il consenso generale e a ridimensionare il successo
di Harry Potter, lacclamato personaggio della scrittrice
inglese J.K.Rowling. Il suo severo giudizio ha generato una tempesta
di proteste: Leditore mi ha chiamato per dirmi che
si trovava di fronte ad uno strano fenomeno, poiché hanno
ricevuto più di quattrocento lettere in una settimana.
Ma il libro, in verità, non è altro che una massa
di cliché che non può fare alcun bene ai bambini.
Dallironia devastante di Bloom, non si salva nemmeno laltro
scrittore americano fortemente sostenuto dai lettori italiani:
Tutto questo è iniziato a causa di Stephen King,
un autore veramente orribile. Ha pubblicato un articolo in cui
affermava che i lettori di Harry Potter, che hanno oggi dodici
o tredici anni, saranno pronti a leggere i suoi libri a sedici
o diciassette. E questo è proprio vero! Nessuno parte da
Potter per giungere a Lewis Carroll o a Kenneth Grahame,
conclude.
Al posto di Potter, oltre ai già citati, Bloom raccomanda
allora leccellente Racconti di Shakespeare, scritto da Charles
Lamb.
UN PARTO DIFFICILE
Insieme
a Nadine Gordimer, lautore di origine boera J.N. Coetzee
è il più grande narratore del Sud Africa e della
sconvolgente realtà dellapartheid. Da molti anni
è indicato per il Premio Nobel, che è invece andato
alla meno scettica Gordimer. Nel suo romanzo Vergogna, lo scrittore
si sofferma sul quotidiano di una università di Città
del Capo per descrivere, a partire da ciò, la degradazione
del suo paese dopo la fine ufficiale della segregazione razzista.
Lautore sceglie appunto il microcosmo rispettoso e civile
dei bianchi non razzisti per parlare di un universo barbaro e
umiliante: il professore di letteratura David Lurie, cinquantenne
separato, è accusato di assedio sessuale da
unallieva appoggiata dalle sue colleghe, sbandieratrici
di slogan contro il colonialismo e il maschilismo. La ragazza
è unammiratrice afro-americana di Toni Morrison.
Pressato da tutti, Lurie rinuncia a difendersi e va a lavorare
in una comunità agricola con la figlia Lucy.
Il dramma più grande inizia solo allora: tre uomini neri
entrano in casa loro, stuprano la ragazza mettendola incinta e
danno fuoco al professore. I valori alternativi di Lucy le impediscono
di andarsene e di abortire. Dinanzi allindignazione di Lurie,
che vuole far ricorso alla polizia, lassistente nero della
giovane donna, Petrus, si offre di diventare suo marito e di integrarla
nella sua famiglia poligamica. A partire da questo insolito conflitto
di culture e di difficili scelte etiche, si svela la tragedia
di un continente che non riesce a digerire le sue radici, e, anche
per questo, non sa proiettarsi verso il futuro.
SCRITTORI E LETTERATI
Elsa
Morante, autrice di libri chiave per la comprensione dellItalia
del Novecento ha elaborato questa perspicace definizione della
condizione dello scrittore:
Non si devono confondere gli scrittori con i letterati:
per i quali, come si sa, il solo argomento importante è,
e sempre è stata, la letteratura; ma allora devo avvertirvi
subito che nel mio vocabolario abituale, lo scrittore (che vuol
dire prima di tutto, fra laltro, poeta) è il contrario
del letterato. Anzi, una delle possibili definizioni giuste di
scrittore per me sarebbe addirittura la seguente: un uomo a cui
sta a cuore tutto quanto accade, fuorché la letteratura".
LALTARE DEL CAPITALISMO
Dieci
anni fa il poeta e drammaturgo tedesco Heiner Müller ha dichiarato
in unintervista che non considerava Auschwitz una deviazione
o uneccezione ma, semplicemente, laltare del capitalismo,
ultimo stadio del secolo dei Lumi e modello base della società
tecnologica. Auschwitz costituirebbe laltare del capitalismo
perché lì lumanità è sacrificata
in nome del progresso tecnologico, perché il criterio della
massima razionalità ha ricondotto luomo al suo unico
valore materiale; sarebbe lultimo stadio dellIlluminismo
perché realizza pienamente il calcolo inaugurato e alla
fine diventerebbe il modello della società tecnologica
perché lo sterminio in scala industriale consacra, anche
nella morte, la ricerca di funzionalità e di efficienza,
principi fondamentali del sistema moderno.
Il commento di Müller penetra con forza nelle nostre menti
quando si legge lultimo libro di Susan George, recentemente
pubblicato in Francia e tradotto dallInglese: Le Rapport
Lugano (Il dossier Lugano). Questo testo dimostra che la logica
della soluzione finale non si è dissolta con
la fine dei lager; al contrario essa è tra noi più
attuale che mai nella strategia neo-liberale impiantata in scala
planetaria.
Lavvicinamento può sembrare abusivo, ma non lo è:
Müller sapeva che la strategia nazista di accelerazione totale,
tanto economica quanto tecno-scientifica, obbediva al principio
di selezione, e cioè, al diritto del più forte.
George sa che la strategia neo-liberale riposa su questo stesso
principio: chi ha il diritto di sopravvivere, chi è condannato
a scomparire. Tutti e due odiano e combattono la selezione perché
essa conduce al genocidio.
ARTISTI,
ITALIANI, E CLANDESTINI
Fino
a poco tempo fa sapevamo pochissimo sullimportanza degli
artisti e degli scenziati di origine italiana per la creazione
dellimmagine del Nuovo Mondo ai suoi albori. Questa lacuna
ha cominciato ad essere colmata grazie alla ricerca realizzata
dagli storici Carlos Martins e Valeria Piccoli: Immagini del Brasile
nel XVIII e XIX Secolo. Viaggiatori e naturalisti italiani. Oltre
ad Amerigo Vespucci, che ha visitato nel 1501 e 1502 quello che
in futuro sarebbe diventato il Brasile e che ha dato nome a tutto
il continente, menzioniamo il commerciante Giuseppe Adorno, di
Genova, che ha creato il primo zuccherificio a São Vicente,
e che ha partecipato attivamente alla fondazione della città
di Rio, nel Cinquecento. Nei secoli che seguirono, larchitetto
bolognese Antonio Landi introdusse a Belém i principi dellarchitettura
neoclassica.
Nonostante la rigorosa proibizione da parte della corona portoghese
nei confronti degli stranieri in Brasile, molti italiani portoghezzarono
il loro nome, come nel caso di Carlos Julião. Sono state
disegnate da lui le figurine di bianchi e di neri a Rio
de Janeiro e a Serra do Frio. Si tratta di illustrazioni
che forniscono una chiave importante per comprendere la composizione
sociale propria del Brasile coloniale.
Il paesaggio del nord-est brasiliano è stato ritratto in
modo esemplare alla metà dellOttocento da Joseph
León Righine, mentre Alessandro Ciccarelli, neoclassico,
è stato addirittura professore di arte dellImperatrice
Teresa Cristina, e Eduardo de Martino, su richiesta dellImperatore
Don Pedro II, ha preservato per le generazioni successive limmagine
della Guerra del Paraguay. Finalmente arriviamo a ricordare il
genovese Antonio Facchinetti, che si è arricchito dipingendo
dettagliatamente le fazendas di Rio e di Minas Gerais, e che pubblicava
sui giornali annunci in cui si presentava come pittore della corte
elencando la lista dei prezzi dei quadri, rispettivamente in portoghese,
inglese, spagnolo e tedesco.
L IMMAGINAZIONE COME RISORSA
Jack
Lang, Ministro della Cultura in Francia negli anni del Governo
Mitterand, ha definito con parole molto precise limportanza
della creatività narrativa per lEuropa del futuro:
Quel che ci vorrebbe è qualcuno che guidi un piccolo
commando che salvi questo che è uno dei settori in cui
è in gioco limmaginazione (cioè: il cinema).
Che è, ripeto, la principale risorse economica del futuro.
Basta leggere quel che ha scritto lex-Ministro del Lavoro
di Clinton, Reich: le nazioni che riusciranno a competere saranno
quelle che più investiranno nellintelligenza e nellimmaginazione.
Lhanno capito anche in Giappone. Sarebbe ora lo capissimo
in Europa.
I SOGNI ROMANI DI FREUD
Uno
degli aspetti più affascinanti e meno conosciuti dellanalisi
che Sigmund Freud ha fatto della sua stessa struttura psichica
è quello dei cosiddetti sogni romani. Si tratta
di sogni che testimoniano la coesistenza conflittuale delle due
culture presenti in lui: la cultura giudaica e quella europea
tradizionale. Freud voleva e non voleva rimanere ebreo, voleva
e non voleva essere ammesso nella civiltà non ebrea. La
sua posizione nei confronti di Roma riassume questi due movimenti
antitetici: voleva entrare nella città dei Papi, bastione
dellantisemitismo e allo stesso tempo non lo voleva. E per
questo ha dovuto vincere enormi inibizioni interne per giungere
ad oltrepassare le sue porte.
In uno dei sogni romani il sognatore vede la città
a distanza, come se fosse la terra promessa. Ora lidentificazione
è con Mosè, giacché nemmeno lui è
riuscito ad entrare a Canaan. Canaan vista da Mosè era
un insieme di popoli superstiziosi e idolatri, così come
Roma,vista da Freud, era abitata da una popolazione ignorante
e clericale, condizione questa che giustificava la sua entrata
nella città con il ruolo di eroe civilizzatore.
Anche lidentificazione in un altro dei suoi sogni
romani con il cartaginese Annibale contiene tutti questi
elementi. Nel trasformarsi nel guerriero semita che ha osato sfidare
Roma, Freud assume pienamente la sua condizione di ebreo. Allo
stesso tempo il desiderio di entrare in Roma è ambiguo
perché ciò implica la volontà di rinnegare
la sua origine semita per assumerne unaltra.
AFFARI SPORCHI
Come
si fa a capire la complessità che la corruzione e la delinquenza
finanziaria assumono in un mondo di economia globalizzata? A spiegare
questo intricato labirinto è stata unanziana signora
francese: il giudice Eva Joly, che ha pubblicato recentemente
nel suo paese Notre Affaire à Tous (Il nostro affare comune).
Secondo la sua analisi cè una differenza storica
cruciale tra la corruzione passata e quella attuale che riguarda
le modalità di circolazione del capitale nel cosiddetto
mondo globalizzato.
Oggigiorno la crisi dello Stato e la deregolamentazione delleconomia
hanno liberato le frontiere a favore della speculazione finanziaria
e della mafia ineternazionale, che, in un certo senso, non si
contraddicono. È come se la corruzione e la delinquenza
si fossero allontanate dagli oscuri confini del capitalismo per
raggiungere il suo centro vitale. Scrive la donna senza esitazione:
Nel mondo delle finanze, poiché niente può
essere vietato, tutto resta permesso. Lo so, per esempio, che
i banchieri commentano tra di loro in privato che se i profitti
della cocaina fossero spostati da un giorno allaltro ai
circuiti off-shore, ossia ai paradisi fiscali, tutto il sistema
finanziario sarebbe fortemente destabilizzato.
Eva Joly è oggi una celebrità in Francia. Ha affrontato
con grande coraggio i più intricati processi economici,
come quello che ha coinvolto la ditta petrolifera Elf-Aquitaine
e che ha compromesso la reputazione dellex-Primo Ministro
tedesco Helmut Köln. Ma le origini di Joly (il cui vero nome
è Gro Farseth) non sono francesi: il giudice, norvegese
e protestante, è fiera di aver vinto nella Francia cattolica.
È arrivata a Parigi solo negli anni 60 per studiare giurisprudenza,
ha lavorato in un ospedale psichiatrico, si è occupata
di giovani delinquenti, fino ad arrivare al Ministero della Giustiziia
francese.
LARTE DI SEDURRE IL NEMICO
Per
essere in sintonia con lo spirito dei tempi leggiamo un brano
tratto dal Manuale del candidato di Cicerone: E quando ti
sarai assicurato lappoggio dei tuoi amici, allora dovrai
andare a conoscere le ragioni e le tipologie dei tuoi calunniatori
e dei tuoi avversari.
Questi ultimi sono suddivisibili in tre categorie: in primo luogo
quelli che tu hai danneggiato, in secondo luogo, quelli che, pur
senza alcuna ragione, non ti amano, e infine gli amici intimi
dei tuoi concorrenti. Quanto a coloro che hai danneggiato nel
tenere un discorso in difesa di un amico dovrai scusarti moltissimo,
ricordare che tu facevi il tuo dovere e sedurli con la speranza
che, coinvolti in questioni, e desiderosi di consegnarsi alla
tua amicizia, riceveranno da te lo stesso impegno e lo stesso
servizio.
Quanto a coloro che pur senza alcun motivo non ti amano, o per
mezzo di un favore o di una speranza, o dimostrando nei loro confronti
un vivo interesse, sforzati di allontanarli da questo insensato
preconcetto.
Quanto a quelli la cui simpatia e il cui affetto passano lontano
da te a causa dellamicizia che li lega a un tuo avversario,
anche con loro dovrai impiegare questo procedimento, e se riuscirai
ad essere convincente sarai capace di mostrare la stessa buona
volontà anche verso i tuoi concorrenti.
UNA FAVOLA DI CONGEDO
E
ora, per chiudere, una favoletta divertente di Adam Michnik:
<< Eccovi due uomini, già attempati, giocare a golf.
La pallina si perde in mezzo ai cespugli, uno di loro va a cercarla
e, accanto alla pallina, vede rannicchiata una ranocchia. La ranocchia
gli si rivolge con voce umana: Gentile signore, io sono
una bella principessa che un mago cattivo trasformò in
una ranocchia. Se mi dai un bacio, ridiventerò una principessa,
ti sposerò, ti farò principe e vivremo insieme in
amore e ricchezza.
Il giocatore, senza dir niente raccolse la ranocchia e se la mise
in tasca. Trovò la pallina e ritornò al gioco. Dopo
un po la ranocchia gli si rivolse di nuovo dalla tasca:
Scusi, ma forse si è scordato di me! Sono una bella
principessa, ci sposeremo e viveremo a lungo in amore e ricchezza.
A questo rispose il giocatore: Cara signora ranocchia! Sarò
sincero con lei. Alla mia età, meglio una rana parlante
che una moglie nuova.>>
Copertina.
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