DIFESA
DELLA POESIA
Benjaměn
Prado
Dal disordine
del mare sorgono i boschi dal suono di un bosco lo scarlatto copioso
del freddo. La pioggia è un dio d'oro e l'inverno un leone bianco
sulla pelle. Ogni
parola a volte riflette uno sguardo una tormenta su un lago oscuro. Materia
azzurra. Luce costituita. Sempre è stato impossibile nominare
più di una volta un fiume. La chiarezza si spegne. Il fuoco si
consuma ogni poesia è un angelo abbattuto. Guarda
la sera gelata tende bianche e caffé vuoti. Dentro la mia poesia
simile a quelle piccole palle di cristallo che si agitano e nevica all'interno
ci sono notti calde alberi del colore del mareggio. Nella
memoria esistono spiagge dolci gabbiani infuocati che propagano il sole. Esiste
un vento dorato che illumina il cuore dei boschi che disperde la luce e
allontana i giardini nella loro vegetazione organizzata. Siamo
stati angeli tristi che tornavano. Angeli che non esistono ma lasciano le
loro impronte sulla neve. Angeli solitari che propagano il sole.
Benjamìn
Prado è nato
nel 1961 a Madrid, dove vive e lavora. Autore anche di romanzi e saggistica, ha
pubblicato varie raccolte poetiche fra cui si ricordano le più recenti
Cobijo contra la tormenta (Hiperiòn 1995, Premio Hiperiòn)
, Todos nosotros (Hiperiòn 1998). Ha avuto importanti riconoscimenti
in America Latina, ed è stato tradotto negli Stati Uniti, in Germania,
Francia, Danimarca, Grecia, Portogallo, Inghilterra e Ungheria. I testi qui pubblicati
sono tratti da Indizi (Via del Vento ed. 2001), prima traduzione italiana
della sua opera, a cura di Alessandro Ghignoli.
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