Maria
la serva
Juan
Gelman
Si
chiamava Maria tutto il tempo dei suoi 17 anni, era capace d'avere l'anima
e sorridere con gli uccellini, pero la cosa importante fu che nella valigia
le fu trovato un bambino morto, di tre giorni appena, avvolto nei giornali
di casa. Che
maniere erano quelle di peccare di peccare dicevano le signore abituate alla
discrezione, e sollevavano le ciglia in segno d'orrore con un breve volo
non sprovvisto d'incanto. I
signori subito meditarono sui pericoli della prostituzione o della mancanza
di prostituzione ricordavano le loro prodezze con puttanelle e servette e
dicevano severi: certo cara certo. Al
commissariato furono decenti con Maria, la brancicarono solo dal sergente in
su, pero Maria era impegnata a sognare, gli uccellini le si cancellarono
sotto la pioggia di lacrime. C'era
tanta gente disgustata con Maria per come lei impachettava i risultati dell'amore, e
opinavano che la galera le avrebbe restituito la decenza o almeno francamente
l'avrebbe resa meno rozza. Quella
sera le signore e i signori si profumavano con ardore per il bambino che
diceva la verità, per il bambino che era puro, per il bambino che
era tenero, per il buono, infine, per tutti i bambini morti che si caricavano
nelle valigie dell'anima, e iniziarono d'improvviso a puzzare mentre
la grande città chiudeva le finestre. (Traduzione
di Gregorio Carbonero)
In
lingua originale:
Maria la sirveta Se llamaba María
todo el tiempo de sus 17 años, era capaz de tener alma y sonreír
con pajaritos, pero lo importante fue que en la valija le encontraron un
niño muerto de tres días envuelto en diarios de la casa.
Qué
manera era esa de pecar de pecar, decían las señoras acostumbradas
a la discreción y en señal de horror levantaban las cejas con
un breve vuelo no desprovisto de encanto. Los
señores meditaron rápidamente sobre los peligros de la prostitución
o de la falta de prostitución, rememoraban sus hazañas con chiruzas
diversas y decían severos: desde luego querida. En
la comisaría fueron decentes con ella, sólo la manosearon de
sargento para arriba, pero María se ocupaba de soñar, los
pajaritos se le despintaron bajo la lluvia de lágrimas. Había
mucha gente desagradada con María por su manera de empaquetar los resultados
del amor y opinaban que la cárcel le devolvería la decencia o
por lo menos francamente la haría menos bruta. Aquella
noche las señoras y señores se perfumaban con ardor pero el
niño que decía la verdad, por el niño que era puro, por
el que era tierno, por el bueno, en fin, por todos los niños muertos
que cargaban en las valijas del alma y empezaron a heder súbitamente mientras
la gran ciudad cerraba sus ventanas.
Juan Gelman è nato nel 1930 a Buenos Aires, Argentina, terzo figlio di
una coppia di immigranti ucraini. Dopo aver abbandonato gli studi universitari,
si è dedicato completamente alla poesia, passando da un mestiere all'altro fino
ad approdare al giornalismo. Nel 1975, a causa della sua militanza, dopo il colpo
di Stato militare è stato costretto ad abbandonare l'Argentina, e si è rifugiato
inizialmente a Roma, dove ha lavorato per l'agenzia di stampa Inter Press Service.
Nel 1976 i militari argentini hanno sequestrato e assassinato barbaramente in
un campo di prigionia suo figlio Marcelo Ariel, ventenne, e la giovane moglie;
la loro figlia, nata nel campo di prigionia, verrà rintracciata soltanto nel 1999.
Da quel momento Gelman è vissuto spostandosi tra Roma, Madrid, Managua, Parigi,
New York e il Messico, lavorando come traduttore per l'Unesco. Nel 1988 ha potuto
finalmente rientrare in Argentina dove ha ricevuto il premio Nacional de Poesia,
la massima onorificenza da parte dello Stato, che gli ha assegnato anche una pensione
vitalizia. Ma ha deciso di risiedere definitivamente in Messico, paese della moglie.
Tra le sue opere, tradotte in molte lingue, si ricordano le più recenti: Composiciones
(1983-1984) (1986), Dibaxu (1983-1985) (1994), Anunciaciones (1988), Interrupciones
I, Libros de Tierra Firme/Ultimo Reino1 (1988), Interrupciones II, Carta a mi
madre (1989), Salarios del impio (1984-1992) (1993), Incompletamente (1997), Ni
el flaco perdón de Dios/Hijos de desaparecidos (1997), Valer la pena (2001).
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