La poesia di Hendrik Marsman


Hubert van den Berg



Hendrik Marsman (1899-1940) è considerato un classico della poesia olandese del Ventesimo secolo. Dopo le prime pubblicazioni su rivista nel 1918/19, assurse ben presto tra gli esponenti di spicco di una nuova generazione di poeti, i cosiddetti "Jongeren", che levò la propria voce durante la Prima Guerra Mondiale. Tra questi "giovani", Marsman veniva considerato l'espressionista olandese per eccellenza, finché nel 1924 rigettò improvvisamente quel che lui stesso definiva "modernisme-à-tort-et-à-travers", volgendosi verso forme piú convenzionali.
Il periodo di Marsman precedente a quella svolta venne non da ultimo influenzato dalla lettura di contemporanei tedeschi, in particolar modo dalla poesia espressionista di Trakl e Heym, nonché da quella del circolo della rivista "Der Sturm". Mentre in riferimento a quest'ultimo si è soliti citare August Stramm e Kurt Heynicke, le annate lette da Marsman sono piuttosto quelle intorno all'anno 1920, ovvero la poesia di Franz Richard Behrens, Willy Knobloch, Kurt Liebmann e Kurt Schwitters. Allo stesso tempo anche i cubisti francesi Guillaume Apollinaire e Blaise Cendrars rappresentarono per il poeta un riferimento importante.
Nell'autunno e nell'inverno del 1922/23 il primo periodo avanguardista di Marsman culminò in una serie di poesie raccolte sotto il titolo di "Segnali" (in olandese: "Seinen"). Gran parte delle liriche è dedicata a singole località, alcune delle quali si trovano in Olanda: Amsterdam, Delft e Scheveningen. La maggior parte però fa riferimento a due viaggi compiuti nel 1921/22 in Germania, Svizzera e Francia: Basilea, Berlino, Friburgo, Hiddensee, Milow sull'Havel, Potsdam, Stralsund e Weimar, tutte località che in "Segnali" vengono evocate in forma estremamente compatta.
Le tre poesie qui pubblicate "Hiddensoe", "Stralsund" e "Potsdam" furono ispirate da impressioni raccolte nella tarda estate del 1921, allorché Marsman arrivò a Berlino, e poi insieme a conoscenti berlinesi soggiornò a lungo sull'isola di Hiddensee. In quell'occasione visitò Stralsund, e da Berlino compí, tra le altre, anche un'escursione a Potsdam.
La stesura definitiva delle liriche è nondimeno posteriore al suo secondo soggiorno tedesco del 1922. Sebbene possano essere lette come impressioni di viaggio in forma avanguardista, le poesie venivano intese dal suo autore in altri termini. Come rivelò in una lettera al suo amico di gioventú Arthur (Müller-) Lehning, il quale preparava allora nella tipografia dell'editore berlinese Die Schmiede (La Fucina) la composizione della prima raccolta di liriche di Marsman "Verzen", i "Segnali" rappresentavano il tentativo di una poesia, nelle parole dell'autore, "rigidamente a-lirica, cubista", in cui il soggetto tuttavia non si defilasse completamente. Come scrisse inoltre a Lehning, i "Segnali" non solo dovevano coniugare "Stramm e Cendrars", ma anche evocare "la sensibilità esistenziale moderna". Da tale prospettiva Marsman si vedeva, sulla scia di Franz Marc, come un "cubista del sentimento".
"Stralsund" venne pubblicata dapprima il 22 Marzo 1923 sulla rivista "De nieuwe kroniek". "Hiddensoe" e "Potsdam" uscirono invece per la prima volta nella raccolta d'esordio di Marsman "Verzen". Le tre liriche vennero riprese, a cura dello stesso autore, anche nelle "Opere Complete" ("Verzameld werk") del 1938.

I diritti sulle tre liriche appartengono all'editore Athenaum-Polak & Van Gennep, Amsterdam.
Le citazioni della corrispondenza tra Marsman e Lehning sono riprese da: Arthur Lehning, "H. Marsman. De vriend van mijn jeugd" (H. Marsam. Il mio amico di gioventú), Amsterdam 1954, pp. 79-81.





Traduzione di Antonello Piana.



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