Speciale: IMMAGINI E VERSI
La
"Cacciata dal Paradiso" è un episodio di un ciclo di affreschi molto famoso. Si
trova a Firenze nella Chiesa di Santa Maria del Carmine, per la precisione nella
Cappella Brancacci. Gli autori sono diversi, gli affreschi concepiti e realizzati
in gran parte da Masolino e da Masaccio, sono stati conclusi, dopo la morte di
quest'ultimo, da Filippino Lippi. Attraverso le dodici scene viene illustrata
la storia della salvezza realizzata dalla chiesa attraverso l'opera di San Pietro.
Accanto alla elevata qualità pittorica dell'opera di Masolino, il ciclo pittorico
rivela tutta la grandezza di Masaccio sia nel rigore prospettico delle scene che
nella potenza volumetrica delle figure. Tra coloro che nel corso dei tempi
hanno ammirato e studiato il dipinto c'è la poetessa contemporanea americana Linda
Pastan, che nella sua poesia Fresco, che vi proponiamo nella prima traduzione
italiana, costruisce un'interessante interpretazione, tipicamente femminile e
femminista, della ritrosia e del pudore di Eva (che contrasta, peraltro, con la
ostentata ed evidente nudità di Adamo). Qualcuno spiegherà un giorno perché, al
cospetto dell'angelo, di quel benevolo "pubblico ufficiale", la donna nasconde
il sesso ma rivela tutto lo straziante dolore del suo volto, mentre per l'uomo
il pudore è proprio quello, occultare il proprio viso umiliato?
Andrea
Sirotti  
Linda Pastan
Affresco
Nella Cacciata dal Paradiso di Masaccio
che aria indulgente ha quell'angelo. Sembra un bravo pubblico ufficiale
che fa solo rispettare le regole. Ricordo quei volti al corso di Belle
Arti 13. Ero abbastanza giovane allora da pensare che la perdita dell'innocenza
avesse solo a che fare col sesso. Ora che vedo Eva coprirsi i seni
con le mani lo so che non è per nasconderli ma solo per proteggerli da
quello che immagina le dovrà capitare con Abele attaccato da una parte,
e Caino dall'altra.
(traduzione di Andrea Sirotti)
In
lingua originale:
Fresco
In Masaccio's Expulsion
From the Garden how benign the angel seems, like a good civil servant
he is merely enforcing the rules. I remember these faces from Fine
Arts 13. I was young enough then to think that the loss of innocence was
just about Sex. Now I see Eve covering her breasts with her hands and
I know it is not to hide them but only to keep them from all she must
know is to follow from Abel on one, Cain on the other.
Linda
Pastan è nata a New York nel 1932. Poeta laureata dello stato del Maryland
dal 1991 al 1994, è considerata una delle voci più importanti della poesia americana
contemporanea. Ha pubblicato dieci volumi di poesia: A Perfect Circle of Sun,
Aspects of Eve, The Five Stages of Grief, Waiting for My Life, PM/AM: New and
Selected Poems, A Fraction of Darkness, The Imperfect Paradise, Heroes in Disguise,
An Early Afterlife, e Carnival Evening: New And Selected Poems 1968-1998.
The Last Uncle, la sua ultima raccolta, è uscita nel 2002 per l'editore
Norton.Tra i suoi numerosi riconoscimenti ricordiamo il Dylan Thomas Award, il
Di Castagnola Award, il premio Bess Hokin della rivista Poetry, il Virginia
Faulkner Award della rivista Prairie Schooner, e il prestigioso Pushcart
Prize. A Fraction of Darkness ha vinto il Maurice English Award; PM/AM:
New and Selected Poems ha ottenuto la nomination per il National Book Award;
e The Imperfect Paradise è stato incluso tra i finalisti per il Los
Angeles Times Book Prize. Linda Pastan vive a Potomac nel Maryland.
Alcuni critici hanno indicato Emily Dickinson come prima ascendente dello stile
lapidario e del wit metafisico di Linda Pastan, un confronto che, benché ingombrante,
appare perfettamente giustificato dalle sue migliori, memorabili poesie. Nella
sue liriche più riuscite le parole non sono mai una successione casuale e occasionale
di belle immagini, di metafore ispirate. Non sono nemmeno sterili esercizi formali
secondo la più recente moda delle 'creative writing schools'. La sua è una scrittura
che ricorda da vicino l'etimologia della parola poesia, legata al concetto di
'fare', di creare il nuovo, di rivelare. Nella sua opera c'è il ritorno al ruolo
che il poeta ha avuto per secoli: stimolare la riflessione, mostrare il mondo
nei suoi aspetti meno consueti, tendere all'universalizzazione dei sentimenti.
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