FORMULA DI SAN PIETROBURGO SECONDO PAVEL FILONOV

 

Gerald Fielbig

 


rivestiti da uno strato di pallore il suo volto le sue mani
dai suoi occhi l'oscurità si espande fin dentro alla voce
una principessa bianca esile nei suoi pensieri
che potrebbe perdere se si fermasse se dormisse

se si fermasse se dormisse la sua famiglia morirebbe di fame la wehrmacht assedia
la città per il secondo inverno anche dai russi veniva chiamata la Guerra fredda
il mero scherno che il monumento per le eroine della città non potrà mai rifondare
e l'insegna della PAULANER BRÄUHAUS che lo illumina non semplifica le cose

si espande fin dentro alla voce la mancanza della copula che l'inglese
comincia a dissolvere da dentro quindi verrà tenuta insieme
solo con la violenza "cosa ci vuoi fare è un tipo violento" o con
la musica tre le parole "& gli altri sono imbroglioni matricolati"

trench town rock nella fish fabrique & bere kvas davanti alla chiesa della trinità
lasciare che si sciolga nello stomaco la dolce putredine delle bacche & del grano &
lasciare un'offerta affinché l'azzurro di quella cupola colori ancora a lungo il bianco
cielo notturno, e desiderare di sostituire il PAULANER BRÄUHAUS con una giostra

se si fermasse se si addormentasse nel mezzo dei film in testa nel mezzo del cortile
dove due gatti fanno ginnastica su un relitto automobilistico come una vecchia offriva
in vendita nella metro due gatti in una scatola di cartone come due vecchie
cantavano vecchie canzoni contro il muro di strepiti della stazione della metro

un carcame di case dall'altra parte del canale che sembra vi abbiano cucito
sopra ogni anno una nuova toppa l'albergo è un blocco di luce artificiale però nel
cortile gridano i gabbiani come 200 anni fa quando il canale era abitato dai marinai
da dentro comincia a sciogliersi il goretex & mostra le cicatrici degli anni

contro il muro di strepiti il giovane in mimetica canta
aveva una chitarra una voce & due compari dei quali l'uno
teneva il cappello e l'altro sé stesso con l'ausilio di stampelle
una gamba è rimasta in cecenia come tanta altra carne morta

il peso leggero della fame che alla fine pesa piú del cemento o di tutto quel che
ancora si potrebbe mangiare quando mangiare diventa un numero da cabaret &
l'intrattenitore solista nel bistro della stazione finlandese ha una pelata come lenin
& suona come nel tempo delle mele e nei piatti ceceni morti fritti & halal

un blocco di luce artificiale di provenienza nucleare d'allevamento sostenibile di
felici atomi estoni forse per questo il mare luccica giorno & notte DA KONNTE
JA JEDER KOMMEN come aspettava il tipo con questa frase in tedesco sulla
maglietta mentre chiedeva in russo (ovviamente) una sigaretta e l'otteneva

& alle immagini & ai rumori di gatti nelle voci delle persone nella
musica di rtut che si capisce meglio della città perché la lingua sta
ferma mentre dorme nei ritmi & la mancanza di qualunque preposizione
nel vento nero della futile notte scrive sotto forma di gru illuminate

al centro del cortile dove un labirinto di luce inghiotte le vetrine dei grandi
magazzini dove la merce si dà alla fuga in un corridoio che si scioglie
nell'occhio come se guardassi dentro a una cannula di centinaia di metri
di luce che viene sparata davanti ai tuoi occhi iniettata nella notte

in un condotto uditivo tra stazione & stazione (finnica e baltica)
qualcuno potrebbe forse sentire la voce di lenin "cosa ci fa qui quello lí"
"s'è combinato ovunque i suoi affari s'è sempre aggirato nei dintorni delle stazioni"
"per questo anche quello strano cappotto" st. peter don't you call me administrator

in un condotto uditivo che si dissolve nell'occhio scompaiono gli echi
sulle scale mobili della metro che si spezzano sulla via del profondo
& resta solo la luce prima che venga rinchiusa dietro porte d'acciaio
benvenuto al tuo incenerimento nel mausoleo del popolo in acciaio staliniano

attraverso un carcame di case si sgranchiscono graffiti sex pistols & poster
del piú vecchio cult record shop della città nascosto dietro una porta di latta
castle rock underground sotto il livello del mare della strada musica
stratificata in verticale in cantina sui tetti con una canzone su jurij gagarin

il rock & roll è una biascicatura "per questo si è sempre afferrato alla cintura"
ma anche lui non dice altro che alcuni dicono che l'uomo è d'argilla & il DJ deve
mettere su la colonna sonora del genocidio good morning vietnam dobryj den'
loveparade a grosnyj una grappa una birra una fossa comune un patrimonio culturale

nel cielo notturno il quarto gard-rail catarinfrangente si ribalta da sotto
& un'imitazione di lanterna a gas di un viale che ora porta alle stelle
sul campo di ghiaccio del cielo stilettato la musica dei luongofiumi
orizzontali toglie la parola alle case del signore mortalmente aguzze

l'orologio della carne cecena congelata che va a male quando si scioglie la brina
quando gli ultimi morti della marmaglia russa in mimetica d'olio o sangue
o di carne fresca delle figlie comprate dagli eroi russi che pensano a casa
dove la città dà il colpo di grazia al cielo non occorre farlo di persona

tutte le bilance nella deserta galleria del mercato in cui la notte non arriva
mai del tutto anche se si è svuotata secondo l'orologio della carne congelata
segnano il peso leggero del loro sonno che la galleria scrive nel vento
nel neon tremolante sul ponte che si solleva aprendosi nel cielo notturno

il cielo di ghiaccio azzurro dei canali che cosí non si chiamano
la sua liscia pelle rivestita da uno strato di pallore
gli aghi dorati delle torri cercano le vene di luce
il sole un grumo di luce sotto l'esile neve estiva

benvenuto all'assalto del palazzo d'inverno il tempo è cambiato
da allora si infiltra ancora attraverso gli edifici in falsa geometria
ma ha anche cominciato a muoversi da sé & a causa del time-warp
talvolta uno si fuma inavvertitamente gli strumenti per scrivere



(Da Anna Politovskaja: "Cecenia. La verità sulla guerra" e Mathias Huber, traduzione di Antonello Piana)



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