BEVENDO UZHO "SANS
RIVAL"
Vassílis
Vassilikós
Bevendo
uzho "Sans Rival"
mi sono ricordato
d'antiche campagne,
di frasi smozzicate
fatte d'oliva e di pasturmá
e di un pezzo di formaggio di Kíthnos.
L'odore del pianterreno
e la chiave della latrina
sempre in mano al proprietario.
E Strátos e Procópios e Kóstas
e Vághias di Kozháni
che nella capitale voleva
diventare regista.
I miei amici che non possono più bere
e gli altri che adesso bevono senza di me.
E
mi sono ricordato di tutto questo
come di una poesia di Kavafis in traduzione
quando non hai l'originale, quando,
non potendo reggere oltre
all'incendio della memoria,
versi nel tuo bicchiere molta acqua, metti del ghiaccio
e bevi allora un liquido
biancastro carico di nostalgia e dolcezza.
Vassíli Vassilikós, è nato nel 1934 a
Kavála, in Grecia, e si è formato a Salonicco, dove
si è laureato in Giurisprudenza. Ha esordito nel 1953 con
il romanzo Il racconto di Giasone, cui sono seguiti, fra
gli altri: Z.Anatomia di un crimine perfetto, L'arpione, Il
greco errante, Il monarca, Alfatridis, Sogni diurni, K.L'orgia
del denaro, Una storia d'amore. Ha pubblicato numerose raccolte
poetiche poi riunite
nel volume Poesie dell'esilio (1974). Durante la dittatura
dei colonnelli (1967 - 1974) Vassilikós si è segnalato
per l'intransigente opposizione al regime. In quegli anni ha vissuto
in Italia, in Francia, a New York. Tornato in Grecia con la democrazia,
oltre a svolgere la sua attività di scrittore, ha collaborato
con giornali, riviste, e diretto la televisione di stato greca.
La poesia pubblicata è tratta dalla raccolta Poesie
dall'esilio (Argo ed. 2003. Traduzione di Tino Sangiglio).
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