IL PROBLEMA DELL’ETÀ
( – brano
del romanzo Fuoco nelle viscere – )
Pedro
Almodóvar
C’erano quattro donne in casa. Due in cucina e due in sala. Isidra,
la domestica, e sua nipote Raimunda, in cucina. In sala, Eulalia e sua figlia
Flor.
Quattro donne.
Eulalia, espiatrice professionista. Faceva suoi tutti i problemi dell’universo.
Viveva prostrata, anima e corpo, per la crisi che le provocava l’aver
compiuto quarantatre anni, sebbene d’aspetto potesse passare
per la sorella di sua figlia. Ma le cause delle nevrosi sono insondabili,
come i disegni divini. Il denaro e suo marito non la facevano felice. Poteva
trasformarsi
da un momento all'altro in una paraplegica.
Flor: Una ragazza in procinto di avere un passato turbolento.
Isidra. Un’anziana di settant’anni. Maestra nell’arte di
mentire a se stessa.
E Raimunda, sua nipote. Nomade senza averne la vocazione. Esploratrice dell’Amore,
in cui sperava d’incontrare il tesoro dell’armonia, della sicurezza
e di una certa presenza d’animo. Il suo spirito combattivo unito a un
innato buonsenso, le davano un tocco di graziosa mediocrità, inadatto
a un’eroina.
“
Vado al cinema” disse Flor a sua madre e a suo padre, che stavano lì a
non far niente.
Dalla strada saliva un rumore assordante. Alcune automobili avevano deciso
di esibire ciò di cui erano capaci. Flor fece un balzo e si avvicinò alla
finestra. Come nelle pubblicità della Crema Ponds Sette Giorni, una
decina di ragazzi gridarono il suo nome e venti mani le fecero un gesto di
scanzonata impazienza.
“
Quanti ne sono venuti oggi?” chiese la madre.
“
Saranno una decina...”
Flor diede un bacetto a suo padre, Roque. E poi a Eulalia.
“
Ho la figlia più contesa del quartiere.”
“
E io la madre meglio conservata.”
Osservazione inopportuna. A Eulalia fece l’effetto di un pugno nello
stomaco.
“
Su vai!” gridò quasi. “Stanno facendo scoppiare un putiferio
in tutto il quartiere.”
In cucina, Isidra aveva messo a rigovernare sua nipote, che era in visita di
cortesia.
Isidra aveva settant’anni, ma pretendeva di dimostrarne trenta. Raimunda
portava i suoi trentacinque con disinvoltura. Quando si possiedono gambe simili,
un tale vitino e quel petto non deve essere difficile, se non si è sciocche
come Eulalia.
“
Da quando avevo cinque anni” le raccontava la vecchia “gli uomini
mi corrono dietro. Ma cosa vuoi mai, mia cara, non mi ci abituo. Per queste
cose sono molto all’antica. È fortunata la signora Eulalia. Se
vedessi le occhiate che mi dà il padrone qui, qui e qui” indicò culo,
tette e fra le gambe. “L’altro giorno, in ascensore, il figlio
degli Ortega mi ha premuto la patta contro le cosce, facendo finta di urtarmi.
Vorrei avere cent’anni, così magari gli uomini mi lascerebbero
in pace.”
A Raimunda imbarazzava ascoltare l’eterna cantilena della prozia.
“
Sto per sposarmi, nonna.” la interruppe.
“
Non sono tua nonna! Quante volte devo dirtelo?”
In effetti, Isidra era sorella della nonna di Raimunda. Inoltre era ancora
vergine.
“
Preferisci che ti chiami zia?”
“
Nemmeno. Se qualcuno ci sentisse penserebbe che sono una vecchia.”
In quel momento apparve Eulalia. Veniva a prendere della birra.
“
Ehi. Ma Isidra, non faccia lavorare sua nipote.”
“
Così inganna il tempo mentre parliamo. E non è mia nipote, gliel’ho
già detto. Siamo cugine.”
“
Ah.”
Roque aspettava sua moglie in sala. Afferrò una birra e mandò giù un
sorso.
“
Isidra è ogni giorno più paranoica” commentò Eulalia.
“
Non fa del male a nessuno credendosi Miss Universo.”
“
Con questi calori finisce che scoppia. Hai notato che porta ancora il corsetto
e la gonna attillata?”
A giudicare dal suo portamento si sarebbe detto che entrambi gli indumenti
fossero di ferro. Isidra si muoveva come un robot, solo le mani e i piedi godevano
di una certa mobilità. Il resto del corpo era un blocco compatto.
Roque si accostò alla moglie e la cinse dolcemente in vita. Eulalia
si ritrasse bruscamente.
“
Dài, andiamo in camera.” suggerì il marito.
“
Lo fai per compassione?”
“
Ma che scemenze dici! Dài, andiamo.”
Eulalia si alzò e respinse il marito.
“
Preferisco affrontare la realtà, non voglio essere come Isidra. Mi
sento vecchia, sono vecchia. Ed è naturale, non ho più vent’anni.
Mi dispiace che tu, per pietà, cerchi di convincermi del contrario.”
Bisognava essere ciechi per non notare la patta del marito sul punto di scoppiare.
“
Ma Eulalia, io non fingo. Questo non mente.”
Roque si maneggiò il pacco.
“
Lascia stare, Roque. Ti sono grata per l’intenzione. Oltretutto sono
molto depressa. Oggi hanno raso al suolo Beirut. Si soffre la fame nel mondo.
A Romy Schneider è morto il figlio. A Barcellona hanno rapito una neonata. È orribile!
Come vuoi che pensi al sesso!”
La verità è che a Eulalia suo marito non faceva venir voglia
nemmeno un po’. Gli uomini la lasciavano più fredda di un ghiacciolo.
(Brano
tratto dal romanzo Fuoco nelle viscere, Oscar Mondadori, Milano,
2003, a cura di Daniele Brolli)
Pedro
Almodóvar
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