NOTRE PETIT PARIS
Alessandro
Jovinelli
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A
Romain,
perché ricordi un giorno
dei suoi anni parigini |
Il
cigno dal collo nero del parco
Montsouris lo chiamammo Giacomino
–
soltanto noi sappiamo perché: alle sei
sibilava incontro alle tue molliche.
Fu
l’anno dopo l’esca di Pauline,
la tua amica chiomadoro e precoce,
il cui occhio rimava con Albertine,
ma come ogni altra ninfa era feroce.
Il
disincanto l’hai appreso come il crawl,
la fiaba con il resumé e la corsa in bici:
si ha da tirare diritti sino al termine,
vai indietro solo per ricominciare.
Non
davi ai miei consigli tanto retta,
volevi dar corpo al sogno più ambito
–
montando alla torre di ferro in vetta
spiasti la più nera: un monolito.
Sorpresa
non avevi nel volare
né di sotto ai platani del viale
dalla prima alla terza elementare
–
zaino in spalla, sempre puntuale.
Non
per me riconoscesti le clizie
di Van Gogh, la donna con l’ombrellino
e le strane bagnanti d’oltremare
–
la traccia materna d’ombre e figure.
Forse
stava al sesto giorno il mio merito,
in fondo alla sala buia, da dove
dal brando di Obi-Wan Kenobi all’esito
trionfale d’Amélie vedesti altrove
scorrere
vita sfaldando l’inganno,
l’illusione che chiamammo fiction
–
en français preferivi – e la parodia
sempre più vera: il Guignol e il politico,
il
lupo cattivo e la marionetta,
la marcia inventata per Arlecchino,
Patachon, il Lussemburgo e il giardino…
Forse era qui il cambio nella staffetta:
nel
drappo giallorosso da noi appeso
a Montparnasse, l’anno dello scudetto,
che noi festeggiammo anche per nonno,
seduto in curva o in tribuna, lassù,
nello
stesso cielo avaro di stelle,
che ci regalò un’ultima notte
di luna e oro tra i rami dell’ontano
per ricordarci che sapore aveva
Parigi
arsa e offesa di là del giusto,
Parigi ora dolce nel retrogusto.
Alessandro
Jovinelli è nato
a Roma nel 1957, dove ha studiato e si è laureato in lettere
moderne. Ha conseguito il dottorato a Parigi con una tesi su The
figures of the author: the disappearance of the real character
and the birth of the fiction character in Italian fiction.
Dal 1995 al 1997 è stato lettore di italiano alla facoltà di
filosofia di Zagabria. Dal 1997 al 2001 è vissuto a Parigi,
dove ha insegnato all’Università di Paris VIII Vincennes–Saint-Denis.
Attualmente abita a Roma, dove lavora per l’UNESCO, per il
quale ha realizzato nel 2002 e nel 2003 un’antologia on-line della poesia mondiale contemporanea, Babele poetica.
Ha fondato e diretto la rivista di letteratura e cultura “Vana”.
Collabora, anche come traduttore, con diverse riviste di critica
letteraria in Italia e all’estero.
Ha pubblicato un saggio di carattere sociologico con Silverio Novelli,
Lettere dal movimento (1978), un romanzo, Demenza
precoce (1986)
e tre raccolte di poesie: Le amorosi visioni (1988), Notizie
di un viaggiatore disperso (1996) e Il porto delle navi
che volano (2001).
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