SI INFORMAVA SULLA QUALITÀ
Costantinos Kavafis
Dall’ufficio,
dove si era impiegato
–
un posto da poco e mal retribuito
(sulle otto lire al mese, con gli straordinari) –
uscì appena finito quel lavoro squallido
che lo teneva piegato tutto il pomeriggio;
uscì alle sette e prese a camminare,
senza fretta, indugiando per strada. – Era
bello, un tipo interessante: dava l’impressione
netta d’essere nel pieno della maturità dei sensi.
Si attardava per strada, per quei vicoli
miserabili che portavano a casa sua.
Passando davanti ad un negozietto
dove si vendeva merce
dozzinale e di poco prezzo, roba da operai,
scorse lì dentro un viso, una figura
che lo spinse a entrare, fingendo
di voler vedere fazzoletti colorati.
Si informava sulla qualità dei fazzoletti
e sul prezzo, con voce soffocata,
quasi spenta per il desiderio.
Tali anche le risposte,
sbadate, appena sussurrate,
con sottintesa complicità.
E
continuavano a discutere della merce –
ma solo per sfiorarsi le mani
sopra i fazzoletti, per accostare
i visi e le labbra, come per caso:
un fulmineo contatto di corpi.
Lesti
e furtivi, prima che s’accorgesse
il padrone, seduto in fondo al magazzino.
(Tratto da Costantinos
Kavafis – Poesie, Fabbri editori, Milano, 1993, a cura
di Tino Sangiglio)
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