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ARTERIE
E VICOLI CIECHI DUE BRANI DEL ROMANZO ARTÉRIAS E BECOS,
PUBBLICATO IN BRASILE DALLA SUMMUS EDITRICE, DI SÃO PAULO, NEL 1978, TRADOTTI
IN ITALIANO DALL'AUTORE INSIEME ALLE SUE ALLIEVE DELLA LAUREA DI SPECIALIZZAZIONE
IN LINGUA PORTOGHESE DELL'UNIVERSITÀ DI PISA ILARIA BIAGI E BARBARA DE CAGNA
Alzira accese
due candele a São Jorge. Ogum signore dei deboli. Le mosche volavano basso.
Non c'era nel cielo un solo aquilone che volava. In lontananza era facile vedere
le nuvole nere. L'acqua usciva gialla come fango dal rubinetto. Qualcosa stava
per succedere. Non si sentiva il cinguettio di neanche un uccellino. La pianta
di ruta seccò all'improvviso, senza che nessuno l'avesse toccata ed era
anche stata annaffiata il giorno prima. Il bicchiere si incrinò da solo
nello scaffale. Un rospo gracidava di giorno. Qualcosa stava per succedere. Le
scarpe del bambino erano a capo in giù, sotto il letto. I fagioli bruciarono
sul fuoco molto prima di finire di cucinare. Il crocifisso cadde dalla parete
senza che ci fosse vento. Gli abiti appesi erano tutti al rovescio. Qualcosa stava
per succedere. La porta non si chiudeva, non entrava nei battenti, come se
fosse gonfia d'acqua. C'era un odore di qualcosa che bruciava diverso dall'odore
dei fagioli. Il rospo era nascosto in un posto difficile, che non si trovava in
nessun modo, e sembrava fare quel rumore roco dentro le nostre orecchie. I cardini
delle finestre producevano un cigolio che sembrava uno strano lamento. L'aria
era ferma e tiepida da far inumidire i vestiti sul corpo. Qualcosa stava per succedere. Le
candele per São Jorge si accendevano e si spengevano, e quando si accendevano,
facevano una fiamma forte e alta, molto lunga. L'immagine di Ogum era girata di
lato, e le candele si spengevano all'improvviso, e non rimaneva nemmeno la brace
sullo stoppino. Strano. Non c'era nemmeno il soffio di uno scarafaggio. La testa
aveva una vertigine leggera, simile alla fame di tre giorni. Le nuvole nere avanzavano
molto rapidamente, e già si sentivano i tuoni. Qualcosa stava per succedere.
Il
rumore delle quattro suole sull'asfalto rimbombava tra la muraglia dei palazzi.
Simão presentiva che lo sbirro non sarebbe stato disposto a desistere dall'inseguimento
per nulla al mondo. Pescava pesce grosso, e aveva il vantaggio dell'arma e della
ragione ufficiale. Il tempo non aveva alcun senso. Gli angoli delle strade
si succedevano uno dopo l'altro, respiravano. I fari delle macchine si confondevano
con i pali della luce, ed entrambi correvano verso di lui. Non c'era tempo per
un inciampo, per prendere fiato o per l'irruzione in un'automobile. Lo sbirro
aveva bisogno solo di alcuni metri in meno per cominciare di nuovo a sparare.
E questa volta non avrebbe sbagliato. La voglia era tanta e l'obiettivo più
facile. Doveva sviare da qualche parte. Sentiva che non era solo un uomo che
lo inseguiva per le strade, dai passi moltiplicati, altri poliziotti, forse guardie
giurate, forse perfino passanti, si erano uniti al nemico. Quanti di loro erano
armati? Doveva sviare. Andava verso la spiaggia. Questo significava morte certa.
Il mare lo avrebbe fatto fermare. Sarebbe stato intrappolato come di fronte ad
una parete d'acqua. Non sarebbe servito a niente nuotare. Gli uomini gli avrebbero
sparato dalla battigia. Prendere due angoli a destra e tornare. Magari sarebbe
arrivato alla favela, dove tutto sarebbe stato più facile. Meno luce, vegetazione,
baracche ammassate. Là non l'avrebbero mai trovato. Un angolo. Aveva una
bomba nel petto. I polmoni sarebbero esplosi da un momento all'altro. Due angoli.
Quanti ancora? Centinaia. Sentì lo sparo e l'infrangersi del parabrezza
dell'automobile vicina. Accelerò la corsa. La notte era tutta elettrificata
e il sangue freddo filtrava per tutti i tombini.
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In
lingua originale: Alzira
acendeu duas velas para São Jorge. O Ogum senhor dos pequenos. As moscas
estavam voando baixo. Não havia uma só pipa empinada no céu.
Ao longe era fácil ver as nuvens pretas. A água saía amarela
feito lama da torneira. Alguma coisa estava para acontecer. Não se ouvia
o pio de nem um só passarinho. O pé de arruda secou de repente,
sem ninguém botar a mão e regado na véspera. O copo de geléia
trincou sozinho na prateleira. Um sapo coaxava de dia. Alguma coisa estava para
acontecer. Os sapatos do menino estavam de cabeça para baixo, sob a cama.
O feijão queimou no fogo muito antes de acabar de cozinhar. A cruz de Nosso
Senhor caiu da parede sem ventar. O prego soltou da madeira. Os vestidos pendurados
estavam todos pelo avesso. Alguma coisa estava para acontecer. A porta não
trancava, não cabia no batente, como inchada d'água. Havia um cheiro
de coisa queimando diferente do cheiro do feijão. O sapo estava escondido
num lugar difícil, que não se achava de jeito nenhum, e parecia
fazer aquele barulho rouco dentro do ouvido da gente. As dobradiças das
janelas rangiam um choro esquisito. O ar estava parado e morno de fazer molhar
a roupa do corpo. Alguma coisa estava para acontecer. As velas para São
Jorge acendiam e apagavam, e quando acendiam, faziam uma chama forte e alta, muito
comprida. A imagem de Ogum estava virada de banda, e as velas apagavam de repente,
e nem brasa no pavio ficava. Estranho. Não ventava nem sopro de barata.
A cabeça tinha uma tontura meio mole, do jeito de fome de três dias.
As nuvens negras avançavam muito rápido, e já dava para ouvir
as trovoadas. Alguma coisa estava para acontecer.
O
ruído das quatro solas no asfalto ecoava entre a muralha de prédios.
Simão pressentia que o tira não estava disposto a desistir da perseguição
por nada deste mundo. Pescava peixe graúdo, e tinha as vantagens da arma
e da razão oficial. O tempo não tinha sentido. As esquinas se
sucediam, resfolegavam. Os faróis dos carros confundiam-se com os postes
de luz, e ambos corriam em sua direção. Não haveria lugar
para um tropeço, para a busca de ar ou para a invasão de um automóvel.
O cana só precisava de alguns metros a menos para começar a disparar
novamente. E desta vez não erraria. A gana era muita e o alvo mais fácil. Teria
que desviar em algum ponto. Sentia que não era apenas um só homem
que o perseguia pelas ruas. Pelos passos multiplicados, outros tiras, talvez guardas-noturnos,
talvez até populares, haviam se agrupado ao inimigo. Quantos deles estariam
armados? Teria que desviar. Estava indo em direção à praia.
Isto era morte certa. O mar o faria parar. Estaria acuado como se em frente a
um paredão de água. De nada valeria sair nadando. Os homens o alvejariam
da arrebentação. Pegar duas esquinas à direita e voltar.
Talvez chegasse ao morro, onde tudo ficaria facilitado. Menos luz, vegetação,
barracos amontoados. Lá eles nunca o achariam. Uma esquina. Havia uma bomba
em seu peito. Os pulmões detonariam a qualquer momento. Duas esquinas.
Quantas mais? Centenas. Ouviu o disparo e o espatifar do vidro de um automóvel
ao lado. Acelerou a corrida. A noite dava choques e um sangue frio corria para
todos os bueiros. Julio
Monteiro Martins
Il Direttore
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