FRANZ
JUNG: CENNI BIOGRAFCI
1888
Franz Jung nasce a Neisse (oggi Nysa) nella Slesia settentrionale.
Suo padre è orologiaio e musicista dilettante. Ha una sorella
maggiore a cui è profondamente legato, che morirà
prematuramente di malattia. Infanzia problematica, indifferenza
per i genitori e per il loro universo piccolo-borghese, lezioni
di pianoforte e violino.
1907-1910
ottiene la maturità scientifica e si trasferisce a Lipsia
per studiare dapprima giurisprudenza e poi alla Scuola Superiore
di Musica. Gli studi non lo interessano affatto, vita da bohème,
carte, birra, debiti, espulsione dall'università in seguito
a uno scandalo. Il padre lo disereda. Si trasferisce a Breslavia,
dove si iscrive all'Università Reale Prussiana. Si mantiene
suonando il pianoforte nei locali notturni o al cinematografo.
Incontra la ballerina e modella Margot Hader, sua futura moglie,
e la segue in tournée a Pietroburgo. Privo di mezzi, dorme
per settimane all'addiaccio. Avventuroso rientro a Berlino (lavora
sul vaporetto come cuciniere e dorme per terra). Matrimonio con
Margot. Un amico gli procura casa e lavoro come apprendista corrispondente
economico.
1911-1912
nasce il figlio Franz, che cresce coi nonni a Neisse. Oggi vive
negli Stati Uniti sotto il nome di Frank Young. Litigi frequenti
con Margot, fuga da casa e primi tentativi letterari di rilievo.
Jung si trasferisce a Monaco con la moglie, si iscrive nuovamente
all'università, frequenta la bohème del café
Stefanie, entra in contatto tra l'altro con il gruppo "Tat"
(Azione) degli anarchici Mühsam e Landauer. Dà alle
stampe il Libro dell'imbecille, pubblica sulla prestigiosa
rivista "Sturm". Fa la conoscenza tra gli altri con
Karl Otten, Oskar Maria Graf, Otto Gross, Fritz Klein, Emmi Hennigs.
1913
interrompe nuovamente gli studi e si trasferisce a Berlino. Frequenta
il "Café des Westens" e comincia a collaborare
con la rivista espressionista "Die Aktion" di Frank
Pfemfert, pubblicando articoli di impronta critico-socale. Riprende
a lavorare come corrispondente economico. Ispira una campagna
di stampa a favore dello psicologo Otto Gross, un geniale allievo
di Freud che si provò a indirizzare gli esiti della psicanalisi
in senso libertario e rivoluzionario. La campagna di stampa ottiene
vasta risonanza, ma non può impedire poco piú tardi
la morte di Gross per overdose.
1914
in seguito alla dichiarazione di guerra si arruola volontario
al fine di esercitare propaganda antibellica in prima linea. Viene
ferito lievemente sul fronte polacco, rientra a Berlino clandestinamente
con un gruppo di altri disertori.
1915-1917
"Die Aktion" pubblica il suo romanzo Sophie.
Si trasferisce a Vienna, viene arrestato, ricondotto a Berlino
e rinchiuso nella fortezza di Spandau, dove concepirà il
romanzo Immolazione. Viene internato in un ospedale psichiatrico,
dove finge una nevrosi. Riesce a farsi riformare e trascorre la
guerra lavorando come corrispondente economico. Frequenta Else
Lasker-Schüler. Comincia la sua militanza politica e clandestina
nella "Lega Spartachista".
1918-1919
È tra i firmatari del manifesto DADA berlinese, piú
militante e antiautoritario rispetto agli altri dadaismi europei.
Durante la sommossa del 9 novembre 1918 viene nuovamente arrestato.
Rifugia per alcuni giorni a Breslavia. Al suo ritorno diventa
membro della KPD, il partito comunista tedesco. Insieme a Johannes
Baader, Georg Grosz, Tristan Tzara, Raoul Hausmann e molti altri,
firma l'appello "Dadaisti contro Weimar", lanciato dal
Consiglio Centrale Dadaista per la Rivoluzione Mondiale. Fonda
un'agenzia di bollettini economici focalizzata sull'europa Orientale
e in particolare sull'Unione Sovietica. Viene espulso dal partito
insieme alla corrente della sinistra.
1920
È tra i fondatori della KAPD, il partito comunista dei
lavoratori tedeschi, ne diventa il portavoce e viene incaricato
di presentare il nuovo partito al cospetto dell'Internazionale
Comunista di Mosca. Privo di mezzi, decide con un paio di sodali
di dirottare il vaporetto "Senatore Schröder" alla
volta dell'Unione Sovietica. Il 1 maggio approda a Murmansk dopo
un miracoloso peregrinare tra le mine. Conferisce con Lenin, Bucharin,
Radek e altri dirigenti sovietici sulle condizioni per l'ingresso
della KAPD nell'Internazionale.
Al ritorno a Berlino, la sua mozione viene sconfitta e si dimette
dalle sue funzioni nel partito.
1921
Viene arrestato per pirateria, e rilasciato dopo cinque mesi dietro
cauzione pagata dall'Unione Sovietica. In carcere scrive alcuni
drammi, uno dei quali, Fino a quando?, verrà rappresentato
di lí a poco dal "Proletarisches Theater" di
Erwin Piscator. Viene incaricato di sobillare gli operai della
provincia allo sciopero, compie un attentato dinamitardo a Berlino
che si rivela un buco nell'acqua. La rivoluzione tedesca, auspicata
come indispensabile da Lenin, fallisce prima di cominciare; l'Unione
Sovietica resta sola e condannata.
Jung parte per l'Olanda con la seconda moglie Claire, passa per
l'Inghilterra e l'Irlanda, ma viene arrestato a Zundert. L'Olanda
rifiuta l'estradizione in Germania perche Jung è ormai
cittadino sovietico. Le autorità olandesi lo spediscono
in Unione Sovietica, dove dapprima lavora per l'ufficio stampa
internazionale del Comintern. Esce dalla KAPD, a causa dell'ostilità
del partito nei confronti di Mosca.
1922
le sue doti di organizzatore ed economista inducono le autorità
sovietiche ad incaricarlo della ricostruzione di una fabbrica
di fiammiferi, che descriverà nel suo libro Storia di
una fabbrica.
1923
Jung viene trasferito all'amministrazione dell'industria meccanica
Ressora. Malgrado possa vantare crescenti successi economici,
la società sovietica versa nel caos e nell'indigenza. Sono
per Jung mesi durissimi sia dal punto di vista fisico che morale,
esacerbati dallo sfavore e dall'inettitudine delle autorità.
Decide di rientrare in Germania, rischia di morire nel pertugio
della catena dell'ancora di una nave, dove era riuscito a salire
clandestinamente.
1924
ricomincia ancora una volta da zero, in preda ad una grave crisi
ideologica ed esistenziale. È ancora ricercato dalle autorità.
Vivrà per anni sotto la falsa identità di Franz
Larsz, sotto la quale fonda una nuova agenzia di bollettini economici
internazionali. Intanto scrive un libro su Jack London. Un
poeta della classe lavoratrice. Si reca a Londra per qualche
mese.
1926
Muore il padre. I figli Franz e Dagny si trasferiscono a Berlino
presso la madre di Claire.
1927
Jung riprende a collaborare col teatro di Piscator, all'epoca
famoso e celebrato.
1928
Prima rappresentazione di Nostalgia, regista lo stesso
Jung. Un successo. L'opera è tra l'altro l'unica ad essere
stata rappresentata in Italia (nel 1984 dal Piccolo di Milano,
regia di Klaus Grüber). Il procedimento penale per pirateria
viene sospeso.
1931-1932
Jung incontra Harriet Scherret, con la quale vivrà da ora
in poi.
Fonda la casa editrice DeKo, specializzata in bollettini economici,
ma a cui appartiene per esempio anche la sua rivista "Gegner".
Il suo socio viene arrestato per contrabbando di valuta, Jung
rifugia sull'isola di Rügen sotto il nome di Larsch. La casa
editrice viene liquidata. Nasce il suo terzo figlio Peter, oggi
cittadino statunitense.
1933
l'ascesa di Hitler al governo vede la collaborazione di Jung con
l'editore Strom.
1934
Mette in piedi una nuova agenzia di stampa di bollettini finanziari,
che utilizza anche come copertura per la sua attività di
opposizione politica.
1936
Jung viene arrestato insieme al suo socio Alexander Schwab. In
carcere la Gestapo cerca di convincerlo alla collaborazione. Il
controspionaggio di Canaris, un ufficiale antinazista, riesce
però a rimetterlo in libertà in una poco limpida
prova di forza con la polizia di Hitler.
1937
Dopo il rilascio Jung si trasferisce a Praga, dove fonda un nuovo
foglio finanziario e collabora ai "bollettini verdi"
del partito socialdemocratico tedesco.
1938
Si trasferisce prima a Londra e poi a Ginevra.
1939
viene espulso dalla Svizzera e si trasferisce a Budapest, dove
si impiega presso un assicuratore.
1941
frequenta la ballerina di bordello Sylvia (Anna von Meißner).
Lavora per la Croce Rossa a favorire l'espatrio di rifugiati polacchi
verso l'Europa occidentale.
1944
a rischio della vita rientra in Germania sotto falsa identità
per far visita alla figlia malata Dagny, che l'anno successivo
verrà uccisa con un'iniezione in una clinica psichiatrica
viennese. Dopo l'attentato a Hitler viene arrestato, ma riesce
fortunosamente a fuggire. Dopo poche settimane viene arrestato
nuovamente, e nuovamente riesce a scappare.
1945-1946
viene ricoverato in un ospedale di Vienna per malattia. Sulla
via verso la zona alleata viene arrestato in Italia settentrionale
e internato nel campo di concentramento di Bolzano. Dopo la liberazione,
viene costretto nel campo di raccolta americano tra Pisa e Livorno.
Dopo il rilascio, raggiunge Sylvia a Fregene. Si guadagna da vivere
facendo il pasticciere in combutta con un maresciallo dei carabinieri.
1947
In attesa di poter partire per gli Stati Uniti, comincia a redigere
appunti autobiografici.
1948
Parte da Napoli per New York. Negli Stati Uniti reincontra Ernst
Fuhrmann, già collaboratore del "Gegner" negli
anni '20 e '30. Viene tradotta in inglese la sua piéce
in cinque atti The way home (Herr Grosz).
1950
Ritorna a lavorare come corrispondente economico per un settimanale
di borsa. L'editore Günter Reimann lo definisce un "osservatore
sedizioso": "pieno di disprezzo per gli agii materiali.
Un uomo molto dotato, che afferra velocemente i nuovi sviluppi,
grosso esperto di fatti economici particolarmente nel campo dell'alta
finanza". Chiede invano una borsa di studio all'università
di Harvard per un saggio sugli albigesi.
1953
chiede la cittadinanza americana. Si trasferisce a San Francisco,
dove incontra tra gli altri Henry Miller.
1955
Fissa la partenza per Brema, ma è costretto a rinviarla
per motivi economici e di salute. Si fa operare alla laringe.
Continua a redigere la sua opera autobiografica, titolo prospettato
I don't come back. A fine anno arriva in Germania, visita
Amburgo e Berlino.
1956
Rientra a San Francisco. Una nuova operazione alla gola, in seguito
alla quale riuscirà appena a bisbigliare qualcosa di comprensibile,
compromette il suo progetto di aprire un ufficio di pubbliche
relazioni.
1957-1960
Frequenti soggiorni europei. Continua a lavorare alla sua monumentale
autobiografia La via verso il basso, che uscirà
nel 1962 nell'assoluta indifferenza della critica. Decide di restare
definitivamente in Europa.
1961
Risiede a Vienna presso O.M. Fontana. Va a trovare Sylvia a San
Giovanni Rotondo, soffre il freddo e le manie religiose di lei.
1962
Vive tra Parigi e la Provenza. È spesso malato, ma gli
mancano i mezzi per farsi ricoverare. Entra in contatto con il
giovane editore Jes Petersen. Si trasferisce a Stoccarda.
1963
Muore di infarto cardiaco. Artur Müller scrive a Claire Jung.
"Sul suo viso, il sorriso dolce di chi ha compreso".
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