ACCETTIAMO LA FOLLIA

Kenneth Patchen






Accettiamo la follia, Oh uomini
della mia generazione. Seguiamo
le tracce di quest'epoca massacrata:
guardiamola trascinarsi dentro la scura terra del Tempo
nella casa chiusa dell'eternità
col latrato del morente
col viso che indossa cose morte -
non diciamo mai


volevamo di più; cercavamo di trovare
una porta aperta, un estremo atto d'amore,
che trasformasse la crudele oscurità del giorno;
ma
trovammo inferno e nebbia diffusi
sulla terra, e nella testa
una putrida palude di enormi tombe sghembe.


In lingua originale:

LET US HAVE MADNESS

Let us have madnes openly, O men
Of my generation. Let us follow
The footsteps of this slaughtered age:
See it trail across Time's dim land
Into the closed house of eternity
With the noise That dying has,
With the face that dead things wear __
Nor every say

We wanted more; we looked to find
An open door,an utter deed of love,
Transforming day's evil darkness;
But
We found extended hell and fog
Upon the earth ,and within the heads
A rotting bog of lean huge graves


(Tratto dalla raccolta The state of the nation.Traduzione dall'inglese di Luca Vaglialoro.)



Kenneth Patchen, poeta e narratore statunitense (Niles, Ohio, 1912-1972). Amante dei toni surreali, scrisse alcuni romanzi riusciti, tra cui The Journal of Albion Moonlight (1941; Il diario di A. Chiarodiluna) e The Memoirs of a Shy Pornographer (1945; I ricordi di un pornografo timido). Considerato un precursore della beat generation, P. pubblicò anche numerose poesie, raccolte nel 1969 in Collected Poems, seguiti ancora da Aflame and Afun of Walking Faces (1970; Festival di volti in movimento), Wanderings (1971; Vagabondaggi), In Quest of Candlelighters (1972; In cerca di accendicandele).




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