POTERE
E TERRORE
Noam
Chomsky
UN’INTERVISTA
12
e 22 marzo 2002
Estratti dal film del 2003 Power and Terror: Noam Chomsky In
Our Times in questi giorni nei cinema e disponibile in videocassetta
dalla First Run Features.
[Durante un dibattito Chomsky risponde alla domanda: "Non
le pare di semplificare troppo tutta la questione, quasi che
gli Stati Uniti agissero dappertutto come un impero del male?"]
CHOMSKY:
Se semplifico troppo tutta la questione, quasi che gli Stati
Uniti agissero dappertutto come un impero del male? Sì,
ciò semplificherebbe certamente troppo le cose. [risate
in platea] Per tale motivo ho mostrato che gli USA si comportano
come ogni altra potenza. Si dà il caso che gli USA siano
i più potenti e di conseguenza, come ci si può attendere,
i più violenti. Però, sì, gli altri sono
più o meno lo stesso. Quando erano i britannici a comandare
il mondo, si comportavano allo stesso modo.
Prendiamo, diciamo, i curdi. Prendiamo l'esempio dei curdi.
Cosa faceva la Gran Bretagna dei curdi? Beh, eccovi una breve
lezione
di storia che non vi insegnano a scuola in Inghilterra - ma
la conosciamo da documenti non riservati. La Gran Bretagna è stata
la potenza dominatrice del mondo, ma allo scoppio della prima
guerra mondiale era già indebolita - dalla guerra stessa.
In quel periodo l'aviazione stava prendendo piede. L'idea era
quindi di usare l'aviazione per attaccare i civili. Pensavano
fosse un buon modo di ridurre i costi per schiacciare i barbari.
Churchill, allora Segretario Coloniale [dell'Iraq], non lo riteneva
sufficiente. [Nel 1919 Churchill, in qualità di Segretario
di Stato all'ufficio di guerra] ricevette una richiesta dall'ufficio
del Cairo della RAF [l'aviazione britannica]che gli chiedeva
il permesso -cito- di usare gas velenoso contro gli "arabi
disobbedienti." Guarda caso gli "arabi disobbedienti" di
cui stavano parlando non erano arabi ma curdi e afghani. Si sa,
negli standard razzisti chiunque si voglia uccidere è un "arabo."
A quel tempo i gas velenosi erano il massimo dell'atrocità.
Qualcosa come la peggior cosa immaginabile. Ebbene, erano diffusi
nell'Impero britannico. L'ufficio indiano opponeva resistenza.
Dicevano: "Se usate i gas contro curdi e afghani ci saranno
ripercussioni in India dove problemi ne abbiamo già un
sacco. La popolazione sarà furibonda e ci saranno insurrezioni".
Voglio dire, non gliene importerà molto in Inghilterra,
ma in India sì. Churchill ne fu indignato. Disse, non
riesco a capire questa scrupolosità sull'uso di gas contro "tribù primitive".
Provocherà un "terrore vitale". Salverà vite
britanniche. Dobbiamo usare tutti i mezzi forniteci dalla scienza.
Chiaro? Così si affrontano i curdi e gli afghani se sei
la Gran Bretagna. Passando in rassegna le altre nazioni troveremo
la stessa situazione. Di conseguenza, sarebbe certo un errore
descrivere gli Stati Uniti come "l'impero del male".
Si dà solo il caso che siano la potenza più forte
dal 1945. …
[Dopo una discussione, Chomsky, circondato da una folla accalcata
su di lui, riesce con difficoltà ad autografare libri
e a rispondere alle domande.]
INTERLOCUTORE 1: … Non la preoccupa il fatto che la CNN
e l'MSNBC stiano diventando i portavoce dell'esercito statunitense?
CHOMSKY: No, no, sono sempre - Ora lo sono molto meno di quanto
lo erano in passato. Non è che "stanno diventando" -
lo sono sempre stati ed ora lo sono meno che in passato. Prendiamo
l'MSNBC, voglio dire, in un certo senso dall'11 settembre i media
hanno parlato più apertamente. Cioè, in novembre
[2001] ho partecipato per la prima volta in assoluto ad un lungo
talk-show su MSNBC. È un riflesso dell'apprensione del
pubblico a costringere i media a parlare un po' più apertamente.
INTERLOCUTORE 1: Spero abbia ragione. Io tendo ad essere più scettico.
CHOMSKY: Beh, sì. Fai bene. Cioè, la [crescente]
concentrazione [delle multinazionali dell'informazione in poche
aziende] è vera, reale, ma esistono altre pressioni che
ritengo più importanti.
INTERLOCUTORE 2: … Qual è il meccanismo con il
quale il governo influenza i media?
CHOMSKY: Non c'è. Non c'è. Il governo non ha
quasi nessuna influenza sui media.
INTERLOCUTORE 2: Ma allora come fa?
CHOMSKY: … è una specie di richiesta - Immagina
qualcuno che chieda: Come fa il governo a convincere la General
Motors a cercare di aumentare i profitti? Non ha senso. I media
sono delle enormi società con interessi in comune con
il settore societario che domina il governo. Il governo non può dire
ai media cosa fare. Qui non ne ha il potere.
Permettetemi un esempio, uno davvero semplice. L'Intifada ora
in corso iniziò nei territori occupati il 29 settembre
[2000]. Il primo ottobre, due giorni dopo, Israele iniziò ad
usare elicotteri americani - non esistono elicotteri israeliani,
vengono tutti da qui - iniziò quindi ad usare elicotteri
americani per attaccare bersagli civili - appartamenti caseggiati
ecc. - uccidendo e ferendo un sacco di gente. Tutto questo continuò per
due giorni. Non c'era fuoco palestinese, solo pietre lanciate
da ragazzi. Il 3 ottobre, dopo due giorni di attacchi, Clinton
fece il più grande affare del decennio mandando elicotteri
militari a Israele. I media si rifiutarono di pubblicare la notizia.
Non c'è stato fino ad oggi nemmeno un resoconto. È stata
una decisione dei direttori. Guarda caso io conosco i redattori/il
direttore del Boston Globe. Ho vissuto là per quarantacinque
anni e li conosco tutti quei tipi. Mi recai là [con un
gruppo] per parlare loro. Immaginatevi. Ci hanno detto chiaro
e tondo che non avevano intenzione di pubblicarla. Tutti gli
altri quotidiani statunitensi presero la stessa decisione. Tutti.
Fu effettuata una ricerca dati e l'unico riferimento nell'intera
nazione era una lettera al direttore a Raleigh, North Carolina.
Quindi, è stato il governo a dir loro di non pubblicarla?
No. Se l'avesse fatto, è probabile che l'avrebbero pubblicata
per indignazione. Questo è un caso insolitamente specifico
e facile da identificare ma si può generalizzare.
INTERLOCUTORE 3: Come mai l'umanità è minacciata
e allo stesso tempo sta meglio di due secoli fa?
CHOMSKY: Come mai accade ciò?
INTERLOCUTORE 3: Sì.
CHOMSKY: Intendi dire rispetto a cosa [l'umanità sta
meglio]?
INTERLOCUTORE 3: Sì, esattamente.
CHOMSKY: Pensi che era meglio la schiavitù, i re e …?
Io non lo credo.
INTERLOCUTORE 3: No, no. Volevo dire - Sono d'accordo con lei
ma voglio dire -
CHOMSKY: In che modo è migliorata?
INTERLOCUTORE 3: No. Intendo che la schiavitù ce l'abbiamo
proprio ora -
CHOMSKY: Un po'. Ma non è come era due secoli fa.
INTERLOCUTORE 3: Ma come mai, allora, adesso siamo minacciati
mentre due secoli fa non lo eravamo?
CHOMSKY: Chi non era minacciato?
INTERLOCUTORE 3: L'umanità. L'umanità…
CHOMSKY: Beh, perché oggi ci sono più strumenti
di violenza, e sono anche più potenti.
INTERLOCUTORE 3: In altre parole, la domanda sarebbe: ritiene
possibile per l'umanità vivere sotto il capitalismo?
O prevede un'altra ideologia che lo vada a rimpiazzare?
CHOMSKY: Beh, prima di tutto, una volta fu chiesto a Gandhi
cosa pensasse della civiltà occidentale. La sua risposta fu
che pensava sarebbe potuta essere una buona idea. Lo stesso si
può dire del capitalismo. Forse potrebbe essere una buona
idea - non c'è mai stato niente che ci assomigliasse minimamente.
E la ragione di ciò è che la classe al potere non
lo permetterebbe. Sanno benissimo che se fossero istituite delle
istituzioni capitaliste l'economia verrebbe distrutta di colpo.
Perciò supportano uno stato potentissimo che interviene
per proteggerli dalle devastazioni del mercato. D'accordo?
Sembra che lo sappiano tutti tranne gli economisti.
In altre parole, penso ci siano sistemi possibili molto migliori
- così come c'erano sistemi molto migliori del feudalesimo.
Ma bisogna provarli per instaurarli. E comunque questo non
ha niente di speciale.
INTERLOCUTORE 3: Ho un libro che vorrei mostrarle..
ORGANIZZATORE: [alla folla] Signori, permettetemi un po' di comprensione.
Chomsky ha appena passato un weekend faticoso. Ho promesso a
sua moglie di riportarglielo prima di mezzanotte.
[Le persone però restano: fanno altre domande, vogliono
autografi, ringraziano Chomsky, chiedono una foto con lui ecc.]
(Intervista
tratta dal sito Noam Chomsky, traduzione di Giampaolo
Mattiello)
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